La scuola è delusa. Sindacati delusi. di Alessandra Ricciardi da Italia Oggi del 27/12/2006
La scuola è delusa. Almeno secondo i segretari
dei sindacati più rappresentativi del settore: Enrico Panini,
segretario della Cgil scuola, Francesco Scrima, numero uno della Cisl
scuola, Massimo Di Menna, numero uno della Uil scuola, Marco Nigi,
segretario dello Snals-Confsal. E poi Giorgio Rembado, presidente
dell'Anp, l'associazione nazionale dei presidi,
Rino Di Meglio,
coordinatore di Gilda,
e Piero Bernocchi, leader dei Cobas. La media dei voti, fatta salva la
segretezza delle singole posizioni, sintetizza un giudizio critico
sull'operato del governo. Giudizi che in alcuni casi sfiorano o
superano la sufficienza e che possono essere interpretati con una
situazione di attesa. Altre volte, invece sono molto negativi e
possono anche coincidere nella loro concretezza numerica pur se
espressi su fronti opposti: si critica perché troppo riformista ma
anche perché troppo poco riformista uno stesso ministro. L'impressione
è una delusione anche da parte di chi negli anni passati è stato più
critico nei confronti dell'esecutivo di centro-destra. Del resto non è
la prima volta che il mondo sindacale della scuola è costretto anche a
scelte di rottura nei confronti di governi politicamente più vicini.
Il confronto con i lavoratori, si vedano le contestazioni a Mirafiori
verso i tre leader confederali, può sempre riservare sorprese. E gli
scioperi di novembre e dicembre nella scuola testimoniano, ancora in
germe, uno scontento diffuso, motivato in larga misura dalla mancanza
di rinnovo dei contratti e in particolare dalla Finanziaria, e dal suo
crescendo di continui aggiustamenti, novità, sorprese e polemiche
interne al governo, che hanno dato l'idea di una mancanza di un
progetto chiaro e condiviso. |