Authority anti-fannulloni:
funzionerebbe nella scuola?
da
Tuttoscuola, 15 dicembre 2006
L’autorevole giuslavorista ed
editorialista del "Corriere della Sera" Pietro Ichino, già dirigente e
consulente della CGIL, ha nuovamente animato il dibattito sulla
qualità del lavoro nelle pubbliche amministrazioni insistendo sulla
necessità di collegare gli aumenti retributivi al miglioramento della
produttività nei vari comparti, e a parametri meritocratici per quanto
riguarda le prestazioni individuali.
Egli ha anche annunciato la prossima presentazione al Governo e ai
sindacati di un progetto di legge per l’istituzione di una apposita "Authority
per il merito", che un gruppo di giuristi e di esperti sta già
mettendo a punto.
E siccome qualche settimana fa, in un altro articolo che ha fatto
discutere, il prof. Ichino aveva scelto la figura di un professore
fannullone come esempio di scarsa qualità e di demerito da punire, c’è
da ritenere che la citata Authority dovrebbe avere competenze anche
per quanto riguarda la scuola e le prestazioni dei suoi operatori.
Materia, com’è noto, incandescente. C’è dunque una viva e giustificata
attesa per il progetto preannunciato da Ichino.
Scettico, anzi decisamente contrario all’idea di costituire una
Authority si è però dichiarato il ministro della Funzione Pubblica
Luigi Nicolais, forse perché impegnato proprio in questi giorni a
definire con i sindacati un "patto per il pubblico impiego" che
dovrebbe affrontare per via contrattuale anche le materie che Ichino
vorrebbe affidare alla Authority. "Ci possono essere però sistemi per
la valutazione della customer satisfaction", ha detto. Vuol dire che
toccherebbe ai genitori e agli studenti (e magari all’università e al
mondo del lavoro), che sono i "customer" della scuola, valutare
insegnanti e dirigenti scolastici?