Viale Trastevere appesa a un voto.

 Determinanti le posizioni dei partiti all'interno delle coalizioni per aggiudicare il ministero. I sindacati chiedono un politico forte e aperto al dialogo

da ItaliaOggi dell'11/4/2006

 

Lotta all'ultimo voto per assegnare viale Trastevere. Sia che vinca l'Unione che si riconfermi la Casa delle libertà, sarà determinante il peso dei singoli partiti all'interno delle coalizioni per decidere il nuovo ministro dell'istruzione. Tabù in queste ore fare nomi, chi sa glissa, in attesa della consacrazione della vittoria elettorale. E della successiva pesatura della forza dei singoli partiti.

Chi però la scuola la rappresenta, a partire dai sindacati, ha le idee molto chiare. I nomi restano un tabù, ma sull'identikit non ci sono dubbi. No a un nuovo tecnico, ci vuole un politico forte, magari un segretario di partito, per liberare il dicastero dell'istruzione dalla dipendenza dal tesoro. L'esperienza degli ultimi due ministri, Tullio De Mauro (centro-sinistra) e Letizia Moratti (centro-destra), sembra aver insegnato che l'istruzione non può essere lasciata in mano a un tecnico. ´Serve un politico di rilievo, con capacità di mediazione con le parti sociali, e che sappia smarcarsi dai diktat del ministero dell'economia', dice Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola. ´Un politico che si doti di una forte struttura tecnica e che faccia dell'interlocuzione con chi nella scuola lavora il punto centrale del suo programma', aggiunge Enrico Panini, segretario della Cgil scuola. ´La conflittualità nella scuola non è ascrivibile solo ai rapporti con il ministro Moratti. C'è un'emergenza reale, ci sono esigenze non più rinviabili. E serve un ministro che sappia farsi valere, anche nei confronti del tesoro', spiega Massimo Di Menna, leader della Uil scuola. Argomentazione, quest'ultima, condivisa dagli altri sindacati, dalla Gilda allo Snals.

Insomma, individuare il nuovo ministro dell'istruzione, dicastero di difficile gestione per i suoi rapporti con il variegato mondo della scuola, non sarà operazione semplice. Anche perché legata al progetto di restyling dei ministeri: la Margherita ha in più occasioni detto che l'istruzione dovrebbe tornare a essere un ministero a se stante, con l'università e la ricerca che andrebbero per conto proprio. Ed è proprio la Margherita che per l'Unione viene data in pole position per l'aggiudicazione di viale Trastevere. Per la Cdl, a Berlusconi sarebbe piaciuto confermare la Moratti, ormai però fuori dai giochi vista la sua candidatura a sindaco di Milano. Potrebbe essere la volta dell'Udc, che non disdegnerebbe un ministero in altra epoca storico per la Dc. Le prossime ore saranno decisive.