Monta la protesta per la giubilazione della dirigente scolastica regionale.
Gilda: «Così si mette in difficoltà la scuola. Intervenga il nuovo governo».

Palumbo: «Non sono una vittima,

certo il mio lavoro è troncato».

di R. Br. Il Gazzettino di Venezia del 20/4/2006

 

Monta la protesta per la "giubilazione" del direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Veneto, Carmela Palumbo, che dal prossimo 2 maggio dovrebbe prendere servizio alla direzione dell'analogo Ufficio dell'Emilia Romagna a Bologna, mentre a Venezia dovrebbe arrivare l'ex sindaco leghista di Varese, Aldo Fumagalli. Il condizionale, però, è ancora d'obbligo. La stessa Palumbo ha ricevuto solo una comunicazione telefonica, una settimana fa, dal ministero. Nessun contratto è stato ancora firmato.

E mentre i sindacati insorgono contro il "colpo di mano" del ministro Letizia Moratti, ormai in scadenza, la massima dirigente della scuola veneta ci tiene a non dipingersi come un vittima. «Non posso certo dire di essere una persona danneggiata da questo trasferimento, né da un punto di vista personale né professionale - sottolinea -. É chiaro che provo un po' di frustrazione: per cominciare ad incidere, in quest'attività, ci vuole del tempo. E la sensazione, adesso, è quella di avere avuto un lavoro troncato». Con alle spalle una carriera amministrativa percorsa quasi tutta in Veneto (tra Padova e Rovigo, e una sola breve parentesi a Udine), la dottoressa Palumbo era approdata negli uffici della direzione regionale nel 2001, diventandone il massimo dirigente nel luglio del 2004. Ora il trasferimento, contro cui si sono già espresse un po' tutte le sigle sindacali della scuola.

Ieri è stata la volta della Gilda degli insegnanti. In un comunicato a firma di Fabrizio Reberschegg, per la direzione provinciale di Venezia, si definisce «sconcertante» la giubilazione della dottoressa Palumbo. «La decisione del ministro Moratti - si legge - è giunta a fine legislatura un governo che doveva essere competente solo per l'ordinaria amministrazione. Non esistevano elementi di necessità e urgenza tali da giustificare il provvedimento. L'unica motivazione possibile è di natura politica derivata dalla volontà della Moratti di risolvere problemi a livello lombardo in vista dell'imminente elezione del sindaco di Milano che la vede candidata per la Casa della Libertà. Il dott. Fumagalli, ex sindaco leghista di Varese, perdente posto perché inquisito di gravi reati nella sua città, doveva avere una "carega" di prestigio che è stata subitaneamente trovata in Veneto, regione governata con ampia maggioranza dalla Cdl. Tutto questo fa impallidire le manovre di sottogoverno clientelare della prima repubblica e appare sconcertante perché si impone a livello regionale un neodirigente promosso ad hoc che poco ha a che vedere con i problemi e le dinamiche dell'istruzione nel nord-est».

Per questo Gilda inviata il nuovo governo «a mettere mano a questa incredibile situazione che rischia di mettere la scuola del Veneto in difficoltà e non crea le premesse di un rapporto positivo e dialettico tra sindacati, enti locali, enti, istituzioni private e imprese sui temi del rilancio della formazione nella nostra Regione a fronte dell'urgenza di fare sistema nell'ambito della ricerca e dell'innovazione nell'economia globale». Il comunicato si chiude esprimendo «grave preoccupazione» anche per «i tentativi di frammentazione dell'istruzione nazionale che sono insiti alla riforma della Costituzione» e chiede, anche su questo punto, un intervento del prossimo governo di centro sinistra.