Il giovane, allievo di un istituto di Correggio,
era in gita a Torino
Voleva entrare nella stanza dei compagni passando dalla finestra
Precipita dal cornicione dell'hotel
Muore studente in gita scolastica.
la Repubblica del
5/4/2006
TORINO - Uno studente di 17 anni, in gita
scolastica a Torino, è morto nella notte cadendo dal cornicione
dell'Hotel Plaza, che ospitava 43 alunni dell'Istituto per geometri di
Correggio (Reggio Emilia).
Il tragico episodio è avvenuto intorno alla mezzanotte. Secondo una
prima ricostruzione, il giovane voleva entrare nella stanza dei
compagni di classe, accanto alla sua, passando dalla finestra. Mentre
si trovava sul cornicione dell'albergo, avrebbe perso l'equilibrio,
precipitando nel cortile interno dopo un volo di cinque piani. A nulla
sono valsi i soccorsi: il ragazzo è morto sul colpo.
All'origine del terribile incidente, un gioco imprudente, fatto in
totale incoscienza. Lo ha confermato anche il miglior amico della
vittima, a Torino per un viaggio di due giorni. Ieri sera era troppo
presto per andare a dormire, e la gita scolastica è un'occasione per
fare baldoria con gli amici. Così il diciassettenne, originario di
Carpi (Modena), forse per evitare la 'sorveglianza' degli insegnanti
nei corridoi, ha pensato di raggiungere i compagni della stanza
accanto dalla finestra. L' albergo, che si trova in una zona
semicentrale della città, al quinto piano non ha balconi, ma il
cornicione è molto largo, circa 80 centimetri: probabilmente la
giovane vittima aveva calcolato di poterlo percorrere senza problemi.
All'improvviso, però, ha perso l'equilibrio ed è caduto.
Il corpo, che nel volo dal quinto piano ha sfondato anche una
piattaforma in plastica collocata al primo piano, è stato ritrovato
nell'area ristorante. I carabinieri hanno raccolto le testimonianze
dei compagni della vittima, increduli e disperati, per ricostruire la
tragica vicenda.
«Da anni si è creato un ‘buco´ nella scuola, e
nessuno lavora per colmarlo. E´ la stessa situazione che si verifica,
in modo meno drammatico, per i ritardi e le assenze: invece di parlare
con i ragazzi, capire perché lo fanno e spiegare perché non devono
farlo si aggiunge un controllo in più. E non si risolve nulla». (v.s.)