Superiori: pioggia di ricorsi gela la sperimentazione. da ItaliaOggi del 4/4/2006
Piovono ricorsi sull'anticipo della sperimentazione relativa al secondo ciclo proposto, e anche imposto, secondo gli oppositori, dal ministro dell'istruzione Letizia Moratti, a fine gennaio. ´Consideriamo la decisione incostituzionale poiché lesiva delle prerogative regionali in materia di istruzione e del principio di leale collaborazione fra stato e regioni': a dichiararlo, senza mezzi termini, è Silvia Costa, responsabile del coordinamento della IX commissione istruzione della Conferenza delle regioni. Ed è così che il discusso provvedimento, peraltro deciso a iscrizioni già chiuse e dunque destinato a creare sempre maggiore scompiglio nelle scuole, fra gli studenti e all'interno delle famiglie, viene bollato dalla maggior parte delle regioni del centro-sinistra (tra cui le Marche, l'Emilia Romagna, il Piemonte, la Campania, il Lazio, l'Umbria e la Sardegna) che la scorsa settimana hanno deciso di rivolgersi al Tar del Lazio.
Piccata la reazione della consigliera regionale di Forza Italia, Stefania Fuscagni: ´È un fatto grave, e speriamo imputabile solo agli impetuosi venti di questa campagna elettorale, che una giunta regionale non distingua tra le competenze che le sono proprie nella programmazione della rete scolastica e l'opportunità per le scuole dell'autonomia di sperimentare un percorso che si configura all'interno di un quadro generale di riforma della scuola'. Solo quattro o cinque i casi stimati su oltre un centinaio di istituti superiori presenti su tutto il territorio toscano. Dati che avallano la posizione della regione: ´Non c'è interesse da parte delle scuole, né tantomeno disponibilità economica, ad avviare la sperimentazione prima del 2007-2008. Come, del resto, era stato già previsto e concordato'. Duro anche il commento della giunta regionale sarda che su proposta del presidente, Renato Soru, e dell'assessore all'istruzione, Elisabetta Pilia, chiede l'annullamento del decreto Moratti: ´Su di una materia così delicata', affermano Soru e Pilia, ´c'è bisogno di una intesa, non di un semplice parere'. Che peraltro, quando espresso, era stato negativo. |