L'Europa si tinge di decentramento.
Il nodo chiave è la selezione e assunzione degli
insegnanti
da ItaliaOggi del
4/4/2006
I
paesi del Nord Europa all'avanguardia per autonomia scolastica e
decentramento. Gli enti locali di Danimarca, Finlandia, Svezia,
Norvegia e Islanda infatti dispongono di tutti i poteri in ambito
scolastico, dalla gestione del personale insegnante e non alle risorse
per il funzionamento scolastico, fino all'acquisto dei beni di
funzionamento e servizi delle scuole nonché alla loro costruzione e
manutenzione. Spulciando i dati del quarto rapporto sullo stato di
attuazione del federalismo realizzato dall'Isae (Istituto di studi e
analisi economica), emerge una realtà europea molto diversificata, ma
una tendenza comune: il trasferimento progressivo delle responsabilità
decisionali dal governo centrale fino a quello d'istituto con passaggi
talvolta per il potere regionale e locale è un processo in atto,
seppure con le differenze di cui si diceva, ovunque. Un ambito
rilevante è costituito proprio dalla responsabilità delle autorità
competenti di decidere in merito al finanziamento dell'istruzione sia
sull'ammontare che sulla distribuzione tra gli istituti.
i paesi del nord
Ed è
proprio in questo senso che spiccano i paesi del Nord Europa che
dispongono di moltissima autonomia. Qui il sistema della gestione
delle risorse educative si presentava già relativamente decentrato
agli inizi degli anni 70 del secolo scorso.
Inizialmente, il governo centrale assicurava il finanziamento mediante
sovvenzioni specifiche oppure rimborsando alle municipalità le spese
sostenute per la scuola dell'obbligo attraverso il trasferimento agli
enti locali. Il sistema è stato poi abbandonato con le ultime riforme
che delegano alle municipalità stesse potere decisionale anche sul
finanziamento. In Inghilterra e nel Galles, dove invece era altissimo
il potere delle autorità scolastiche locali (Lea, Local education
authority) con le innovazioni introdotte dalla riforma del 1988,
ispirata al principio della gestione locale delle scuole (Lms, Local
management of schools), sono stati ridefiniti i numerosi aspetti del
rapporto tra ministero, le Lea e le scuole. Secondo i termini del Lms
le autorità locali (Lea), pianificano la distribuzione dei fondi
presso le scuole della propria zona, in funzione del numero degli
studenti ma non hanno più competenza sulla destinazione delle risorse.
Con le innovazioni è stata data alle scuole (ma non più alle Lea) una
maggiore autonomia. La gestione del budget e il reclutamento del corpo
docente sono delegate poi ai consigli di amministrazione (Governing
bodies) delle scuole.
Un aspetto chiave del decentramento dell'istruzione è rappresentato
dall'attribuzione della responsabilità della nomina e gestione del
personale docente e non. La situazione appare anche in questo caso
variegata e solo alcuni paesi hanno imboccato la strada del completo
decentramento.
gestione a metà
In
Francia, in Lussemburgo, in Portogallo, in Norvegia e in Italia, le
autorità centrali continuano a incaricarsi della selezione degli
insegnanti. In Francia è in atto il decentramento della gestione del
personale, in Grecia, le autorità centrali sono responsabili della
nomina degli insegnanti sulla base di una lista in cui ogni anno si
iscrivono i nuovi abilitati. In Spagna, dove c'era analoga situazione
prima dell'adozione della nuova costituzione, sono ora le comunità
autonome, cioè le regioni, che si occupano della nomina degli
insegnanti.
In Germania tale compito è affidato da sempre alle autorità educative
dei Länder. La Svezia è anche in questo caso il paese dove più si è
innovato in questo campo. La responsabilità del personale compreso il
reclutamento e la definizione degli organici dal 1989 è stata
progressivamente trasferita ai comuni, che attualmente gestiscono il
budget dell'istruzione in termini complessivi, senza specifico
capitolo di spesa per gli insegnanti. Anche la Finlandia, dal 1988, ha
delegato ai comuni la responsabilità delle assunzioni. In un secondo
gruppo di paesi, Francia, Paesi Bassi, Italia e Portogallo, il
decentramento alle autorità locali è relativo al finanziamento totale
o parziale delle risorse di funzionamento e delle spese relative agli
immobili.
Limitatamente a queste competenze le autorità hanno un tipo di
autonomia simile a quella delle municipalità dei paesi nordici. Ma
tenendo conto che il 70% della spesa corrente per l'istruzione è
dedicata alla spesa di personale allora il grado di autonomia degli
enti locali rispetto alle municipalità dei paesi del Nord appare
senz'altro più limitato.
In Italia è lo stato e quindi il ministero della pubblica istruzione a
decidere sul personale docente e non, mentre agli enti locali è
affidato il compito di gestire in forma diretta la gestione dei beni e
servizi di funzionamento anche se talvolta esistono casi di delega
alle scuole.