Istruzione in Gran Bretagna. Corsi di due anni.

Lauree «brevissime» firmate Blair

Rivoluzione nelle università inglesi.

 da Il Giornale di Vicenza del 20/4/2006

 

Londra. Addio notti brave al pub, pigri dibattiti, gare di canottaggio e lunghe vacanze. La vita degli studenti universitari britannici nel giro di qualche anno potrebbe cambiare radicalmente. Il governo di Tony Blair vuole introdurre corsi di laurea di due anni ed un sistema basato sui crediti. La parola d’ordine è fare in fretta per sfornare laureati da immettere sul mercato del lavoro a tempo di record. «Dobbiamo essere più flessibili ed innovativi. Aumentare il numero di laureati è un imperativo socio-economico per competere con il crescente potere economico di Cina e India.

Entro il 2012 la metà dei nuovi posti di lavoro in Gran Bretagna saranno per lavoratori altamente specializzati», ha detto il sottosegretario all’istruzione superiore Bill Rammell anticipando al Times le linee di quella che si annuncia come una vera e propria rivoluzione nel settore. Attualmente la durata media di un corso di laurea è di tre anni che la maggior parte degli studenti, da quando il governo laburista ha introdotto le rette universitarie e cancellato gli assegni di mantenimento, terminano con debiti fra i 20 ed i 30.000 euro. Vivono con prestiti a tasso zero concessi dalle banche, ma per ripagarli, una volta finiti gli studi, impiegano anni, in media sette.

Una parte importante della rivoluzione che il governo ha in mente è la flessibilità. «La gente ha il diritto di studiare quando, dove e nei modi che più rispondono alle singole necessità, capacità e preferenze», sostiene Rammell. Per questo sarà introdotto un sistema di accumulo di crediti, che consente agli studenti di interrompere e riprendere gli studi, anche in un diverso ateneo, secondo le loro esigenze. Questi crediti, potranno essere conseguiti con corsi di addestramento sul posto di lavoro. L’annuncio di riforma ha immediatamente provocato commenti preoccupati nel mondo accademico. Corsi di laurea più brevi, hanno rilevato docenti, ma anche studenti, lasceranno poco spazio per due elementi essenziali dell’esperienza universitaria: lo sviluppo della curiosità intellettuale e il senso di crescita personale.