Più di 61 mila i bambini anticipatari nella scuola dell’infanzia. da Tuttoscuola del 15/4/2006
Il nuovo istituto normativo dell’anticipo nella scuola dell’infanzia tarda ad avviarsi, è osteggiato dai sindacati di categoria, non è gradito a molti insegnanti del settore, è guardato con diffidenza dai Comuni, potrebbe essere abrogato se l’Unione prevarrà nelle elezioni di queste ore. Tuttavia, dando un’occhiata ai dati dello scorso anno, in attesa di sapere cosa è successo dell’anticipo nell’anno in corso, si ha la sorpresa che, nonostante tutto, l’anticipo ha attirato molte famiglie. Infatti sono risultati iscritti nelle scuole statali dell’infanzia nel 2004-2005 circa 24 mila bambini nati nel 2002 (cioè con età di tre anni da compiere dopo il 31 dicembre). Una quantità che corrisponde al 2,5% dei bambini accolti. Nelle scuole non statali, però, dove non vi sono le difficoltà contrattuali né impedimenti degli Enti locali, gli anticipi hanno via libera, al punto che, sempre nello scorso anno scolastico, hanno raggiunto quasi le 38 mila unità per una percentuale che ha sfiorato il 6%. Nelle scuole statali il tasso di anticipi varia da regione a regione con il Mezzogiorno che in molte realtà supera il 4% di bambini anticipatari con la punta massima di Isernia (6,2%), di Cosenza (5,6%) e Taranto al 5,3%. All’opposto Emilia e Friuli hanno tassi minimi di anticipatari nelle scuole dell’infanzia intorno all’1% e meno. Anche nelle non statali l’anticipo nelle scuole dell’infanzia trova maggior gradimento nel Mezzogiorno piuttosto che al Nord, ma fa colpo anche nelle regioni del Centro con l’Umbria che raggiunge il 12% di bambini in anticipo. Crotone ha il primato in assoluto (16,5%), seguito da Rieti (15,6%). Le scuole non statali di Bologna e di Modena sono in coda alla graduatoria, ma registrano comunque un 2,6% e un 2,2% di anticipi.
Bambini iscritti in anticipo nelle scuole dell’infanzia – 2004-05
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