Fioroni non ha intenzione di introdurre una valutazione del rendimento degli insegnanti

Fioroni: niente voti ai prof.

da Italia Oggi del 22/8/2006

 

Riformare la professione docente è il progetto ambizioso, e pericoloso, con cui si sono misurati molti ministri dell'istruzione. Stretti tra difficoltà finanziarie e resistenze di categoria, la strada per tutti è stata accidentata. E non ha portato da nessuna parte (Berlinguer docet). Sta di fatto che a oggi i docenti italiani restano in media i peggio pagati in Europa, con uno stipendio da impiegato medio-basso della p.a., al centro di continue pressioni, quelle delle riforme nazionali fatte a metà e quelle auspicate in sede internazionale. La sfida della carriera docente ora si ripresenta a Fioroni, che ha avviato una serie di sedute di ascolto e di confronto con gruppi di insegnanti. Un confronto non mediato da appartenenze a sigle o associazioni, ma casuale. I nominativi, infatti, sono stati scelti attraverso un sorteggio informatico, in base al grado di scuola, all'anzianità di servizio e alla regione. Al centro degli incontri, lo status docente, ma anche la salute della scuola e gli interventi necessari. Concluso il primo ciclo su scuola dell'infanzia ed elementare (tra l'altro si sono registrate le assenze degli esponenti di Calabria, Campania e Sicilia) si procederà ora con le medie. Ma alcune cose sono già certe. Per esempio, che Fioroni non ha intenzione di introdurre una valutazione del rendimento degli insegnanti. Che costerebbe, secondo alcune stime, circa 500 euro l'anno a testa. Troppo costoso, ha ragionato Fioroni, e poco rispondente alle reali esigenze di un sistema efficiente.