Il consiglio dei ministri ha approvato il
disegno di legge predisposto La maturità 2007 apre agli stranieri. di Benedetta Pacelli, da Italia Oggi del 5/8/2006
Via libera del consiglio dei ministri alla nuova maturità. Dal prossimo anno scolastico, circa 480 mila studenti dovranno fare i conti con il nuovo esame di stato, approvato ieri così come era stato presentato dal ministro Beppe Fioroni. E i cambiamenti non interesseranno solo gli studenti italiani ma anche i cittadini non appartenenti all'unione europea che, pur non avendo frequentato l'ultimo anno di corso di istruzione, potranno sostenere la prova in qualità di candidati esterni. È solo una delle novità della riforma, che lo stesso Fioroni ha dichiarato entrerà in vigore subito, già a partire dall'anno scolastico 2006/2007, non appena il Parlamento avrà approvato la legge. Il titolare di viale Trastevere, infatti, ha spiegato che solo in relazione alle novità riguardanti il credito scolastico e il superamento certificato dei debiti, la riforma entrerà a regime tra tre anni. Questo perchè si inizierà con le nuove regole a partire dal prossimo anno con gli alunni del terz'ultimo anno. In pratica, il ripristino del giudizio di ammissione agli esami sarà valido per tutti già a partire dall'anno in corso, ma per quanto riguarda la certificazione del superamento dei debiti formativi, si arriverà a regime tra tre anni. ´Il piano dei debiti e dei crediti', ha spiegato Fioroni, ´è un piano triennale, e non è possibile cambiare le regole all'ultimo anno. Così a partire dagli studenti del terz'ultimo anno, il superamento dei debiti diventa determinante, perchè altrimenti non c'è l'ammissione agli esami di maturità. Anche perchèâ quelli che hanno già fatto il terzo e quarto anno, hanno seguito una normativa diversa'. Insomma il ritorno del tanto temuto giudizio di ammissione è una delle principali novità. Non si potrà, cioè, sostenere l'esame se non verranno prima saldati i debiti formativi. Un provvedimento che, come ha spiegato lo stesso Fioroni, ha tra i principali obiettivi quello di mettere uno stop ai diplomifici e quindi uno stop agli esami fai da te. Ecco perché è previsto anche il ritorno delle commissioni miste, formate per metà da membri interni e per metà esterni. Stretta anche per i privatisti: sarà ripristinato, infatti, l'esame preliminare per i candidati esterni che non sono in possesso della promozione all'ultima classe e che dovranno, inoltre, possedere la residenza nella località dell'istituto scelto come sede d'esame. Cambiamenti anche per gli istituti tecnici, professionali e artistici per i quali è prevista la seconda prova scritta, che specifica il provvedimento, assumerà una connotazione più tecnica e laboratoriale. Sul progetto di riforma che dovrebbe cominciare il suo iter parlamentare dal Senato a settembre, arriva il plauso delle organizzazioni sindacali a cominciare da Massimo di Menna, segretario generale della Uil scuola secondo il quale ´il provvedimento sulla maturità rappresenta un modo chiaro e concreto che va nella direzione di una scuola accogliente e rigorosa'. ´In particolare', sottolinea l'esponente della Uil ´è da apprezzare la sinergia tra scuola e università, da anni sollecitata dalla Uil per fare del percorso di studi un momento collegato all'accesso alle università e all'acquisizione di competenze professionali spendibili per il lavoro e la scelta di riconoscere anche con un bonus finanziario l'impegno verificato e riconosciuto nello studio, provvedimento che può rappresentare un modo per sostenere ricerca, preparazione tecnico professionale e percorsi di studio'. Positiva anche la reazione del segretario generale della Cgil scuola Enrico Panini, che però fa presente che dal sindacato arriveranno richieste precise di modifiche al testo, a partire dalla necessità che gli alunni privatisti sostengano esami di maturità presso le scuole statali e che il ddl si approvato in tempi tali che il giugno del 2007 siano già attuate le nuove procedure. Infine il plauso arriva anche da Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, che conferma la sua piena disponibilità per un confronto di merito con le commissioni parlamentari che avvieranno l'esame del provvedimento. |