Obbligo "scolastico"/2.
Una partita politica importante.

da Tuttoscuola del 4/8/2006

 

La partita che si gioca in queste settimane sul destino della riforma Moratti, e in particolare sulle modalità di aumento dell’obbligo, è delicata e importante anche per le sue implicazioni di carattere politico generale.

La tesi abrogazionista, non a caso sostenuta dai partiti minori dell’estrema sinistra, comporta l’arroccamento, in pratica la blindatura della maggioranza in vista dei necessari passaggi parlamentari, e fa aumentare il potere di coalizione dei citati partiti minori, mentre una linea fondata sul mantenimento dello schema base Moratti (legge 53), e sulla modifica dei suoi decreti legislativi, presenterebbe per l’asse DS-Margherita più di un vantaggio.

Intanto consentirebbe al governo e al ministro Fioroni di evitare le insidie delle aule parlamentari; in secondo luogo sottrarrebbe ai partiti minori il forte potere di condizionamento di cui essi dispongono, e infine (but not least) offrirebbe alla minoranza un terreno di dialogo, o almeno di non scontro, su una delle leggi simbolo della scorsa legislatura.

Sulla ricerca di una soluzione che concili l’idea guida della riforma Moratti (la personalizzazione dei percorsi formativi) con quella che ispira il programma dell’Unione (l’unitarietà del sistema fino ai 16 anni) potrebbe anzi formarsi un consenso assai ampio, quasi da "larghe intese"...