Un piano di esodo volontario verso i beni culturali per 30 mila Mobilità dolce per docenti stanchi. a cura di Alessandra Ricciardi da Italia Oggi del 22/8/2006
Docenti stanchi, e che hanno alle spalle una consistente anzianità di servizio, potranno scegliere di andare in pensione anticipata, seppure con qualche penalizzazione, oppure di essere trasferiti in diversa amministrazione per svolgere altro incarico. L'insegnamento, insomma, non sarà più una scelta irrevocabile. È il progetto a cui sta lavorando il ministro della pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, in vista della prossima Finanziaria. Fioroni ha già avviato i primi contatti per trovare un settore della p.a. dove sia più facile realizzare i trasferimenti intercompartimentali, ossia da un'amministrazione a un'altra del pubblico impiego. Il primo interlocutore è il leader della Margherita, Francesco Rutelli. Ai beni culturali, il vicepremier ha un vuoto in organico consistente, che da tempo i precari contano di coprire con assunzioni a tempo indeterminato. Ma se l'imperativo che giunge dal ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, è quello di risparmiare, meglio allora utilizzare chi nella p.a. già è assunto. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, la cifra di questo primo esodo, esclusivamente su base volontaria, dall'istruzione ai beni culturali dovrebbe aggirarsi sulle 30 mila unità. Ancora tutti da definire le modalità e i tempi dell'operazione. Sulla carta, la mobilità intercompartimentale non è una novità, esiste da almeno un ventennio. Ma quelli che sono riusciti ad attivarla sono ben pochi, viste le resistenze delle amministrazioni riceventi. Il progetto dovrebbe chiarire anche gli inquadramenti, che dovrebbero andare da un sesto e un ottavo livello. ´Mi sono convinto che anche insegnare dopo un certo numero di anni può essere considerato un lavoro usurante', ha spiegato Fioroni. Il secondo fronte è quello dei prepensionamenti. ´Potremmo ipotizzare alcuni meccanismi di accompagnamento alla pensione con una serie di incentivi, ma sempre e solo su base volontaria', ha detto il responsabile di viale Trastevere. È un progetto a cui Cesare Damiano, ministro del lavoro, e Luigi Nicolais, ministro della p.a., stanno lavorando dallo scorso luglio, su input sempre dell'economia (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi del 3 agosto scorso). Il primo incontro ufficiale ci sarà giovedì prossimo. L'obiettivo è di favorire un'uscita anticipata dei dipendenti in età prossima alla pensione. Per liberare posti, si parla complessivamente (con le pensioni ordinarie) di circa 400 mila unità in quattro anni in tutto il pubblico impiego. Posti che però solo in parte dovrebbero andare a nuove assunzioni: il rapporto su cui si ragiona è di 1 ogni 4. Il resto, invece, dovrebbe essere definitivamente soppresso dalle piante organiche. Ed è questo il vero terreno minato, perché i sindacati di tagli agli organici non sono disposti a sentir parlare. ´Sarebbe un suicidio per la qualità dell'istruzione, innanzi tutto', dicono all'unisono i responsabili di Cgil, Cisl e Uil scuola, rispettivamente Enrico Panini, Francesco Scrima e Massimo Di Menna. |