L'obbligo scolastico sarà esteso fino ai 16 anni, ossia a comprendere il primo biennio delle superiori. Ma questo non si tradurrà automaticamente nel liceo obbligatorio.

Biennio sì, ma flessibile.

da Italia Oggi del 15/8/2006

 

La direttiva contabile-amministrativa 2006 è una sorta di vademecum degli obiettivi del ministero. Alcuni realizzabili per via amministrativa. Altri, invece, interessano l'azione più propriamente politica.

Su questo secondo versante, il responsabile del dicastero della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, mette nero su bianco che l'obbligo scolastico sarà esteso fino ai 16 anni, ossia a comprendere il primo biennio delle superiori. Ma questo non si tradurrà automaticamente nel liceo obbligatorio. La direttiva parla di un ´biennio obbligatorio e flessibile, atto a consolidare e arricchire le competenze di base, a consentire un orientamento più consapevole rispetto alle scelte future, a contrastare con successo il rischio di dispersione scolastica'. Insomma, i giovani potrebbero assolvere l'obbligo non solo frequentando una scuola superiore, ma anche un canale professionale.

Allo studio del ministero ci sono quei percorsi misti di formazione e lavoro che la riforma Moratti già prevedeva e che erano rimasti, salvo sperimentazioni, sulla carta. E un arricchimento proprio dei percorsi professionalizzanti, un arricchimento in termini di specializzazione, con più laboratorio e stage, ma anche di cultura di base. Insomma, sembrano cambiati i tempi in cui la formazione era vista come la bestia nera degli schieramenti di centro-sinistra, come un percorso di serie B, socialmente discriminante. Occhi puntati anche alla valutazione degli alunni.

In attesa della circolare sull'avvio del nuovo anno, che dovrebbe fare chiarezza sugli adempimenti di tutti i gradi scuola, il ministero si impegna a ´favorire autonome scelte da parte delle scuole nell'adozione degli strumenti di valutazione individuale dell'alunno', improntati ´a criteri di flessibilità e progressività'. Il portfolio sembra destinato a far parte ormai del passato. Restano poi i temi caldi del personale e dell'edilizia. ´Basta con edifici fatiscenti e con docenti precari', ha detto Fioroni. In entrambi i casi si tratta di stilare e finanziare un piano pluriennale, per la messa in sicurezza degli edifici e per l'immissione in ruolo del personale precario sui posti di organico. E qui l'azione politica, su tempi e modi, coinvolgerà anche altri dicasteri. A partire da quello dell'economia.