Cambi ai vertici del Ministero della Pubblica Istruzione.

Arrivi a viale Trastevere.

 da Italia Oggi dell'8/8/2006

 

Cambi ai vertici del ministero della pubblica istruzione. In vista del restyling atteso per l'autunno, il ministro Giuseppe Fioroni ha intanto rimesso mano alle caselle di primo piano della macchina amministrativa.

In virtù della legge sullo spoils system, va via Giorgio Donna, scelto da Letizia Moratti a capo del dipartimento per la programmazione e per la gestione del bilancio. La guida del dipartimento passa a Emanuele Barbieri, con decreto approvato la scorsa settimana dal consiglio dei ministri. Barbieri, già consigliere del viceministro, Mariangela Bastico, è stato direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale dell'Emilia Romagna, incarico dal quale venne rimosso dalla Moratti proprio per effetto dello spoils system. Corsi e ricorsi storici. In precedenza era stato vicepresidente del Cnpi, il Consiglio nazionale della pubblica istruzione, e per diversi anni segretario nazionale della Cgil scuola.

Debutta al ministero, con la guida dell'ufficio studi e programmazione,
Fiorella Farinelli, responsabile del dipartimento scuola e università della Margherita, ex assessore alle politiche giovanili del comune di Roma. Tra le file dello staff di collaborazione del dicastero sono stati reclutati Giovanni Manzini, ex sottosegretario all'istruzione del ministro Tullio De Mauro, Domenico Chiesa, ex presidente del Cidi, il centro studi e formazione degli insegnanti, in arrivo è dato Marco Rossi Doria, maestro di strada napoletano. Ad agosto dovrebbe intanto chiarirsi anche la successione a Pasquale Capo, direttore dell'altro dipartimento centrale del ministero, con competenza su ordinamenti, personale e direzioni regionali, in via di pensionamento. Il tam tam insiste sul nome di Mario Dutto, oggi alla guida della direzione scolastica regionale della Lombardia.

L'intervento sulla Lombardia dovrebbe aprire la danza sul fronte delle direzioni regionali. La partita si giocherà in autunno. Assieme al riassetto delle direzioni centrali del dicastero.