A insegnare ci si può ammalare.

Insegnare, il lavoro più usurante della p.a.

 G. Scancarello, da Italia Oggi del 22/8/2006

 

A insegnare ci si può ammalare. Colpa del burn out, sindrome da disagio mentale professionale, a cui sembrano particolarmente esposti gli insegnanti. La categoria più a rischio di tutto il pubblico impiego.

Più studiato all'estero che in Italia, nel nostro paese non è però un fenomeno del tutto sconosciuto. Studi recenti restituiscono l'idea di un problema che, oltre a sembrare storicamente radicato nel profilo, mostra inquietanti indicatori di crescita. Il problema, infatti, era noto già dalla fine degli anni 70, quando ben un terzo della categoria sembrava affetta da disturbi che richiedevano l'intervento dello specialista.

Più recentemente, invece, è stato registrato un 10% in più in dieci anni di casi riferibili a burn out. La sindrome riguarda casi di disagio mentale, dovuta soprattutto a fattori stressogeni relativi all'ambito professionale che, nel caso degli insegnanti, sembra avere un peso decisivo nell'insorgenza di serie patologie, dalle neuropsicopatologie alle neoplasie. Il dato emerge dall'ultimo studio Golgota promosso dalla Fondazione Iard, su un campione di accertamenti sanitari per l'inabilità al lavoro, effettuati dal collegio medico della Asl città di Milano, che conferma quello scaturito da un precedente studio (studio Getsemani). Da questa ricerca, condotta da Vittorio Lodolo D'Oria, medico del lavoro di Milano, risulta che gli insegnanti sono più soggetti a psicopatologia psichiatrica, con una percentuale di rischio doppia rispetto a quella degli altri lavoratori della p.a.

Sul totale delle domande per inabilità per patologie psichiatriche presentate al collegio medico di Milano dal Ô92 al 2003, circa la metà (49,8%) appartiene a insegnanti. Questi sono risultati, tra l'altro, particolarmente esposti al rischio di contrarre patologie laringee, 20 volte di più degli altri lavoratori, mentre significativa è risultata la frequenza di neoplasie dei docenti (14,2%), rispetto agli impiegati (7,2%) e agli operai (19,2%), con un rischio di neoplasia di 1,7 volte superiore rispetto alle altre categorie professionali aggregate. Prima lo studio Getsemani e poi il Golgota mettono in luce un inedito fattore rischio connesso alla professione, tradizionalmente considerata una professione tranquilla. Lo stress del lavoro dell'insegnante, invece, è a tutti gli effetti una concausa, dicono i medici, dell'insorgere delle patologie. Del resto, che esistesse un problema burn out, in Italia, si sapeva già da qualche tempo. Nel 1979 uno studio dell'università di Pavia aveva scoperto che al 30% degli insegnanti venivano prescritti antidepressivi. Lavoratori storicamente depressi, dunque, tra gli insegnanti è in costante aumento la percentuale di accertamenti per idoneità al lavoro a causa di patologie psichiatriche: dal 44,5% del triennio 1992-1994 si passa al 56,9% del 2001-2003.