Una sola domanda: quali sono le due cose imprescindibili
per l'allestimento della prossima legge finanziaria?
ItaliaOggi si è rivolto ad alcuni importanti rappresentanti delle categorie.

La Legge finanziaria dei loro desideri.

di Franco Adriano, Alessandra Ricciardi, Emilio Gioventù e Luca Saitta,
 da Italia Oggi del 15/8/2006

 

Una sola domanda: quali sono le due cose imprescindibili per l'allestimento della prossima legge finanziaria? ItaliaOggi lo ha chiesto nei giorni scorsi a politici di governo e maggioranza. In questa occasione, invece, si è rivolto ad alcuni importanti rappresentanti delle categorie. Ne emerge non un elenco di desideri impossibili, ma piuttosto una ricetta di cui il governo farebbe bene a tenere in conto.

Ferdinando Luminoso, per esempio, il presidente degli ingegneri, è stato quasi didascalico nella sua risposta ma sembra colpire nel segno. ´Due sono i punti imprescindibili per la manovra 2007', ha spiegato, ´occorrono maggiori risorse per l'università, la ricerca e l'innovazione tecnologica e una maggiore regolamentazione della spesa pubblica'. Luminoso non si riferisce tanto a tagli generalizzati quanto al meccanismo di spesa delle regioni e degli enti locali ´finito controllo'.

Più concentrata sulle rivendicazioni della sua categoria, invece, Marina Calderone, la rappresentante dei consulenti del lavoro. Tuttavia, anche in questo caso non si tratta di una scelta miope a riprova del fatto che attraverso richieste di parte a volte passano le vere semplificazioni della burocrazia. ´Perché non concederci la facoltà di redigere l'asseverazione contributiva delle aziende in relazione agli appalti', si chiede Calderone, ´da utilizzare in aggiunta o in sostituzione del Durc?'. Rappresenterebbe uno snellimento delle procedure e una garanzia in più negli appalti. I consulenti del lavoro, poi, chiedono ancora l'adeguamento del titolo di studio che rappresenta una delle 260 infrazioni cui l'Italia è andata incontro a livello Ue. La Finanziaria 2007 potrebbe essere la volta buona.

Altre le aspettative espresse dai rappresentanti delle imprese, in particolare quello delle pmi. ´Il tema fondamentale per noi è il mantenimento della competitività', afferma Gian Carlo Sangalli, segretario generale della Cna. ´I tenui segnali di ripresa che si stanno manifestando nell'economia del paese sono dovuti principalmente allo sforzo del mondo delle imprese. Ma queste vanno sostenute. Sul piano dei costi, per esempio, con un imprescindibile manovra sul cuneo fiscale che premi chiunque genera occupazione, a prescindere dalla sua dimensione. Per l'artigianato in particolare l'intervento dovrebbe essere legato alla riduzione dell'Irap sulla parte contributiva del costo del lavoro'. Per la Cna, inoltre, è essenziale una generale politica industriale che ridia vigore alla spinta innovativa del sistema delle imprese: dalla formazione delle reti industriali alla riqualificazione dei distretti produttivi, alla riorganizzazione delle filiere al consolidamento delle esportazioni.

Concorde Confesercenti. ´L'intervento sul costo del lavoro non può limitarsi solo alle grandi imprese: in Italia esistono 3 di milioni di aziende che non hanno dipendenti ma solo occupati, tra titolari e familiari. Non considerarli sarebbe un'esclusione iniqua', afferma il presidente Marco Venturi. Che, insieme, chiede a Tommaso Padoa-Schioppa anche l'innalzamento della fascia di esenzione dall'Irap fino a 15 mila euro e un regime di agevolazione fiscale nella fase di start up, quei primi tre anni di attività che spesso si rivelano uno scoglio insuperabile per le pmi.

Confcommercio, invece, punta il dito su una strategia di contenimento della spesa pubblica che realizzi, innanzi tutto, una decisa riduzione dei troppi sprechi. ´Bisogna assicurare maggiore produttività al servizio della distribuzione commerciale, valorizzando il modello italiano di pluralismo distributivo', sostiene l'associazione. Gli interventi possibili: incentivare la costituzione di centri commerciali naturali nelle città e il rilancio del ruolo dei consorzi fidi.

´Ridurre le tasse sul lavoro'. È il chiodo fisso di Luigi Angeletti, leader della Uil, il punto di snodo della politica di rilancio dell'economia che più volte Angeletti ha prospettato al governo Berlusconi, ieri, e al governo Prodi, oggi. Ed è appunto dal costo del lavoro che il segretario generale della Uil riparte in vista della manovra finanziaria per il 2007. ´La riduzione del cuneo fiscale, ossia della tassazione che grava sulle buste paga, deve essere ripartita a metà tra imprese e lavoratori', spiega a ItaliaOggi il sindacalista, ´solo così si dà una mano alle imprese e ai dipendenti, rilanciando gli investimenti e i consumi'. Ma una manovra di sviluppo non può non incidere anche sulle uscite. E dunque: ´Fermo restando che non devono esserci tagli allo stato sociale, vanno ridotti gli sprechi nella sanità, sopra tutto per quanto riguarda le convenzioni pubbliche con i privati e il costo dei medicinali. E' assurdo che in Europa continuiamo a essere quelli che spendono di più per questa voce'.

Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, parte dalla considerazione che ´non si può non tenere conto che le entrare sono cresciute, che la situazione delle casse dello stato non è più quella di sei mesi fa' nel delineare le priorità per la prossima Finanziaria. ´Va defiscalizzato il salario legato alla produttività, in modo così da rilanciare i consumi', spiega Bonanni a IO, ´e vanno riagganciate all'andamento dell'inflazione le pensioni. In 14 anni hanno perso il 33% del potere d'acquisto'. Ma non è a un recupero dell'inflazione testata dall'Istat che Bonanni pensa.

´Serve un paniere diverso, che tenga conto delle necessità di chi è in avanti negli anni, dal vitto alle medicine' Enrico Panini, segretario della Cgil scuola e università, torna all'attacco sui livelli degli investimenti nel campo dell'istruzione. ´Devono non solo recuperare la perdita registrata nell'era del governo Berlusconi, ma riprendere quota fino ad arrivare alla media dei paesi europei', dice Panini. Che chiede un piano quadriennale per arrivare dal 4% al 6% del pil. C'è poi il fronte dei contratti di lavoro: ´La Finanziaria 2007 deve contenere le risorse necessarie a rinnovare i contratti di tutti i 3,5 milioni di dipendenti pubblici'. E per la scuola, ´servono almeno 150 mila in due anni, per coprire tutti i posti vuoti negli organici dei docenti e del personale ausiliario, tecnico e amministrativo'.

Dopo le barricate contro il dl firmato dal ministro Bersani, il combattivo Maurizio De Tilla, presidente Adepp e della cassa forense, sceglie la via della riflessione sintetica. Alla domanda, che cosa vorrebbe nella prossima Finanziaria, risponde senza esitazioni: ´Sicuramente la graduale eliminazione della tassazione delle casse professionali'. E aggiunge che ´deve essere considerata la possibilità di costituire un fondo sanitario per i professionisti con incentivazioni'.

Dai costruttori arrivano, invece, soprattutto sollecitazioni a tradurre in pratica quanto annunciato nei mesi di agone elettorale. Per il napoletano Vincenzo Vitale, vicepresidente dell'Ance, bisogna incamminarsi lungo la strada del ´cuneo fiscale generalizzato'. Non soltanto, tra le questioni che attendono una soluzione ce n'è un'altra che sta a cuore all'associazione nazionale costruttori edili. In pratica, Vincenzo Vitale chiede, come secondo principio da inserire in Finanziaria, ´di risolvere il problema del codice unico perché', a suo dire ´la sospensione è il male peggiore'.