I contenuti del decreto all'esame dell'economia.
Oggi vertice sulla Finanziaria.
Assunzioni, riparte il valzer.
Ata a bocca asciutta, 30 mila prof in due anni.
ItaliaOggi del
27/9/2005
Ultima tranche di assunzioni dell'era Moratti.
Sono 30 mila le immissioni in ruolo in gioco per i prossimi due anni
(si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di giovedì scorso). Il
ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, in una lettera riservata
all'esame del neoministro dell'economia, Giulio Tremonti, ritornato
nella sede che fu di Quintino Sella e che è stata fino alla scorsa
settimana di Domenico Siniscalco, ricorda gli impegni assunti sul
fronte della scuola e la scadenza fissata dalla legge n. 168/2005:
entro il 30 settembre il governo deve formalizzare il piano
pluriennale di assunzioni. La burrasca che si è abbattuta sul
dicastero di via XX Settembre, e sull'intero governo, potrebbe però
ritardare l'approvazione del decreto. Il termine, del resto, non è
prescittivo. E sulla scadenza pesa anche la richiesta dei sindacati di
un incontro preventivo, per fare il punto sulla situazione del
precariato. Il responsabile dell'istruzione è comunque deciso a
chiudere la legislatura senza lasciare conti in sospeso. Un compito
forse oggi più facile, visti anche i rapporti storicamente buoni tra
la Moratti e Tremonti. In tal senso vanno anche le richieste di
Alleanza nazionale, da tempo schierata per un piano pluriennale di
assunzioni.
Secondo i dati che emergono a tutt'oggi, la nuova infornata dovrebbe
riguardare tre docenti precari su dieci. Ossia 30 mila supplenti, da
assumere in due anni pescando tra graduatorie permanenti e di
concorso, a copertura parziale dei pensionamenti. A bocca asciutta gli
Ata, il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, che pure conta
circa 60 mila precari: non è prevista neanche un'assunzione. Per gli
insegnanti con contratto a tempo determinato, circa 100 mila, secondo
le stime del ministero dell'istruzione (quasi 180 mila, invece, per i
sindacati), si tratta probabilmente di una delle ultime occasioni per
essere assunti a tempo indeterminato nelle scuole statali.
In queste stesse ore, infatti, affianco al decreto sulle assunzioni
pronto per la firma, il ministro dell'economia ha al vaglio anche
l'ipotesi di introdurre nella prossima Finanziaria una norma
taglia-cattedre. L'obiettivo, fissato dal precedente ministro, è di
ridurre gli organici di diritto della scuola di un ulteriore 3%, dopo
il 4% deciso nel 1998/99. Lo sfoltimento, secondo queste cifre,
dovrebbe essere di almeno 21 mila cattedre e 7 mila posti Ata, con un
risparmio di spesa di 114 milioni di euro. Conferme sono attese per
oggi, quando Tremonti incontrerà le parti sociali appunto sulla
prossima manovra.
POSTI FISSI, SUPPLENZE E STUDENTI
Negli ultimi dieci anni gli insegnanti di ruolo hanno subito un taglio
quasi del 10%, a fronte dei supplenti che sono saliti da 53 mila a 107
mila, arrivando a costituire oltre il 13% del corpo docente. Il boom
di contrazione dei posti fissi è particolarmente marcato nella scuola
media con oltre il 21% di cattedre in meno. Ancora troppe, comunque,
le cattedre, ha rilevato il dicastero di viale Trastevere, giacché il
numero di studenti per insegnante è passato solo da 10/1 a 11/1.
Lontane le medie europee: l'Italia resta ancora oggi il paese con il
rapporto più basso. Il Regno Unito, per esempio, ha un insegnante ogni
20 alunni, 16 ne conta la Germania, 14 la Finlandia e la Francia.
LA SVOLTA DELLE PENSIONI
La svolta potrebbe giungere con i pensionamenti e il relativo blocco
del turn over, allo studio dell'economia per i prossimi anni: nel
2004/2005 i pensionamenti hanno riguardato 16 mila insegnanti. Il
trend per i prossimi anni dovrebbe essere in salita, vista l'età media
(48 anni) dei docenti in servizio. Complessivamente nei prossimi dieci
anni potrebbero lasciare la scuola circa 245 mila insegnanti, di cui
l'8,6% della scuola dell'infanzia e il 30% rispettivamente delle medie
e delle superiori. Un'occasione per alleggerire il peso della spesa
per il personale sulle casse dello stato.