Puntuale stavolta la rata di settembre.

E’ lo stipendio, bellezza.

Supplenti increduli per il “prematuro” bonifico.

Vincenzo Brancatisano da www.vincenzobrancatisano.it, 29/9/2005

 

Incredibile, ma lo stipendio è stato puntuale. Molti precari della scuola si stanno chiedendo a cosa imputare uno strano accredito segnalato dalla propria banca. Sebbene la somma equivalga allo stipendio mensile, a tutto pensano i lavoratori tranne che ad esso. Eppure il bonifico porta la causale “rata speciale settembre”.

Ma sarà quell’aggettivo o sarà l’abitudine a ricevere lo stipendio di settembre a novembre inoltrato o addirittura a dicembre, i docenti intasano il telefono delle segreterie scolastiche, quello delle banche e dei sindacati o i siti internet per chiedere lumi. Il balletto delle risposte complica tutto: saranno arretrati, sarà il compenso delle ferie non godute, sarà qualche errore, forse è il frutto del nuovo contratto, chissà. No: è solo la rata di settembre. Per verificare è sufficiente visitare la pagina web, digitare il codice fiscale e il codice segreto consegnato dalla scuola al momento della firma del contratto individuale per avere tutte le informazioni circa gli stipendi e anche una videata dei contribuiti previdenziali versati dal datore di lavoro.

Quanto al compenso sostitutivo delle ferie maturate e non godute, che molte segreterie negli anni scorsi si ostinavano a non corrispondere ai docenti appellandosi a incredibili acrobazie burocratiche nonostante l’orientamento del Consiglio di Stato favorevole ai docenti (che fecero e vinsero una battaglia storica a Modena), ne hanno diritto molti lavoratori e viene versato a ottobre. Ne hanno diritto coloro che non hanno ricevuto gli stipendi estivi e in rapporto ai giorni lavorati durante l’anno scolastico passato, in genere è poco meno di uno stipendio mensile. Alcuni lamentano di non averlo mai ricevuto negli anni scorsi dunque è importante rivolgersi al datore di lavoro prima che il diritto si prescriva.

Ricordiamo per la cronaca che negli anni scorsi alcuni presidi imponevano ai docenti di andare in ferie durante le vacanze di Natale e Pasqua, nonostante il Consiglio di Stato avesse sancito che il supplente non può essere costretto ad andare in ferie in periodi a lui non congeniali. Con questo trucco, la cui portata i lavoratori scoprivano a cose fatte, essi si giocavano il compenso mentre i colleghi di ruolo e gli assunti fino al 31 agosto (il tutto nel silenzio di ridicoli Rsu) se ne stavano a casa senza danno. Alcuni hanno addirittura denunciato di essere stati costretti a chiedere le ferie a maggio con efficacia retroattiva a Natale e Pasqua precedenti.

Roba da denuncia. Infatti i presidi sono stati denunciati ed è da allora (inizio anni 90) che del diritto al compenso per ferie non godute se ne sono accorti anche i sindacati.


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