RIFORMA SECONDARIA
 La Moratti apre alle richieste degli industriali.

Licei tecnici verso il restyling.

Un boom di materie e di ore professionalizzanti

ItaliaOggi del 27/9/2005

 

Liceo tecnologico ed economico, si cambia. Per venire incontro alle richieste degli industriali, che in un documento di fuoco, sottoscritto da 15 sigle, avevano criticato la riorganizzazione degli attuali istituti tecnici in licei realizzata dal decreto sulla scuola secondaria. ´Condivisibili, anche se con talune limitate integrazioni e comunque nel rispetto delle prerogative di parlamento e regioni', ha detto il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. Le modifiche, che saranno inserite in un emendamento del governo al decreto sulle secondarie (all'esame delle commissioni istruzione di camera e senato per il parere di rito), riguardano in particolare i quadri orario dei due licei, bacini privilegiati di reperimento, da parte delle aziende, di capitale umano qualificato. L'accordo è stato raggiunto al termine di un incontro svoltosi il 22 settembre scorso nel corso del quale Gianfelice Rocca, vicepresidente di Confindusitria, aveva espresso preoccupazione per il progressivo calo degli iscritti agli istituti tecnici, che da soli costituiscono circa la metà dell'offerta formativa, e per la liceizzazione dell'intero sistema educativo di secondo grado il cui riordino è attualmente al vaglio delle competenti commissioni parlamentari. Durante l'incontro e preso atto dell'impegno del ministro, Rocca aveva tuttavia manifestato ´soddisfazione per il riconoscimento, da parte del dicastero di viale Trastevere, della peculiarità dell'istruzione tecnica' che proprio i licei tecnologici ed economici potrebbero contribuire a valorizzare al fine ´di migliorare la tradizione della cultura tecnica ed economico-applicativa italiana'. Pertanto, hanno sostenuto i vertici di Confindustria, sarebbe auspicabile, in entrambi i casi, un incremento della quota orario dedicata alle materie professionalizzanti e alle attività di laboratorio che, soprattutto nell'ultimo anno, consentano di facilitare l'ingresso nel mondo del lavoro a tutti quegli studenti che non intendano iscriversi all'università. Come già aveva fatto alla fine di luglio, l'associazione degli imprenditori ha teso a ribadire la necessità di una riprofessionalizzazione dell'istruzione e della formazione tecnica nonché di un potenziamento dei sui collegamenti con le imprese.
In particolare, e limitatamente ai quadri orario dei licei tecnologici ed economici, Confindustria suggerisce che non si vada al di là delle 33 ore settimanali onde evitare una eccessiva frammentazione delle discipline curriculari. Per quanto riguarda il liceo tecnologico, lo schema proposto prevede un aumento delle ore di italiano (5 e 4 ore settimanali rispettivamente per il primo e il secondo biennio contro le 3 previste dal miur); il ricongiungimento sotto un unico insegnamento nel primo biennio, e stante il forte raccordo tra scienza e tecnologia, delle discipline fondamentali dell'area scientifica (chimica, fisica e biologia); la separazione tra l'insegnamento dell'inglese (cui secondo Confindustria dovrebbero essere dedicate non meno di tre ore settimanali) e quello della seconda lingua comunitaria che potrebbe, invece, rientrare nell'ambito delle discipline facoltative; la rilevanza, nell'ambito della didattica della storia, dell'impatto della tecnologia sull'evoluzione e l'introduzione, all'ultimo anno, di elementi di storia e di filosofia della scienza: il monte ore subirebbe, è vero, una leggera inflessione ma la valenza professionalizzante degli studi storici ne risulterebbe rafforzata.

Nello stesso spirito, le proposte avanzate per il liceo economico: maggiore spazio da dedicare all'apprendimento dell'italiano e della lingua inglese nonché della tecnologia informatica; incremento della quota orario destinata alle materie di indirizzo del settore finanziario e creditizio. Un settore, questo, che, pur proprio dell'area economico-aziendale, andrebbe definito in modo autonomo e nel quale particolare rilievo andrebbe attribuito all'acquisizione di competenze in materia di finanza, marketing, assicurazioni, pianificazione e controllo di gestione, contabilità, bilancio e profili fiscali