Indagine sul precariato dei docenti, realizzata dal sindacato Gilda degli Insegnanti. Indagine della Gilda sui docenti precari. Non solo radiografia del sistema italiano, ma anche proposte alla classe politica per il miglioramento dell’istruzione e della professionalità di centinaia di migliaia di docenti. di Santi Coniglio, da La Tecnica della Scuola dell'1 settembre 2005
La Gilda degli Insegnanti ha realizzato un “libro bianco”, curato da vari esperti, coordinati dal professor Antonio Antonazzo, sul precariato dei docenti, che monitorizza la condizione di centinaia di migliaia di professionisti della scuola, indicando alla classe politica, di governo e di opposizione, soluzioni concrete per abbattere il fenomeno del precariato e, al tempo stesso, per migliorare la qualità del sistema d’istruzione in Italia.
L’esercito degli insegnanti precari Quanti sono gli insegnanti precari? In base ai dati ufficiali forniti dal Ministero dell’Istruzione, aggiornati all’anno scolastico 2003/2004, sono oltre centoundicimila, di cui 32.936 docenti con contratto fino al 31 agosto e 78.240 retribuiti fino al 30 giugno. Se si tiene conto che gli insegnanti a tempo indeterminato sono 706.674, viene fuori che la percentuale dei precari, rispetto al totale degli insegnanti di ogni ordine di scuola, è del 13,6%. Da questi numeri sono esclusi gli insegnanti di religione, 24.524, e quelli utilizzati per altri compiti, all’estero o in attività di tirocinio, 7.176 unità. Detto precariato è diffuso in tutto il territorio nazionale, con prevalenza nelle regioni del nord est, dove la percentuale raggiunge il 18,4%; minima al sud, dove scende al 10,6%. A determinare tale differenza contribuiscono i trasferimenti nord-sud: migliaia di precari si trasferiscono al nord per ottenere più velocemente la nomina a tempo indeterminato. Appena possono, rientrano nei luoghi d’origine, andando a rimpiazzare i vuoti in organico lasciati dal personale che va in pensione.
L’evoluzione normativa degli ultimi 15 anni Dagli anni 90, caratterizzati dall’assenza di concorsi e procedure di abilitazione all’insegnamento, si è passati, negli anni 2000, ad una tumultuosa gestione del reclutamento, con bandi di concorsi ordinari, corsi-concorsi riservati e, dal dicembre 1999, con corsi di specializzazione SSIS. Dal libro bianco della Gilda: “…La schizofrenia di queste scelte politiche ha avuto il culmine nella primavera/estate dello scorso anno ( 2004, ndr) quando, in poco più di due mesi, le regole relative al punteggio delle graduatorie permanenti sono cambiate più volte in corso d’opera”.
In sintesi (gli insegnanti non ce ne
vorranno per questa rozza approssimazione), i precari sono suddivisi
in tre fasce, dalla prima (che annovera i vincitori del concorso
ordinario del 1989, vincitori, alcuni, anche del concorso bandito
dopo dieci anni, nel 1999, e in possesso, verosimilmente, anche di
diverse abilitazioni riservate) alla terza, che comprende gli
abilitati SSIS (Scuole di Specializzazione Universitaria) e vincitori
di concorsi ordinari e riservati degli anni 2000. Successivamente, i docenti dovranno affrontare un anno di “applicazione” presso un’istituzione scolastica, con la stipulazione di un contratto di formazione/lavoro. Anche questa fase dovrà concludersi con la valutazione da parte della relativa commissione che opera nella stessa scuola. Infine, sarà formulata la graduatoria regionale dei docenti specializzati, in base ai risultati conseguiti, da cui attingere per la stipula dei contratti a tempo indeterminato. Saranno abrogate, di seguito, le graduatorie regionali per titoli ed esami, in vigore fino a quel momento. Un particolare grottesco, fonte di enormi disagi e stress per le centinaia di migliaia di docenti coinvolti, è la gestione delle graduatorie definite “permanenti” che, di permanente, hanno i continui stravolgimenti di punteggio dovuti alle numerose direttive emanate dal Miur, con contenzioso inarrestabile. Solo per portare qualche esempio, ricordiamo, a partire dal 1999, la trasformazione della graduatoria del doppio canale, l’introduzione di quattro fasce, il punteggio attribuito alle specializzazioni SSIS (D.I. 04/06/2001), l’accorpamento di terza e quarta fascia (DL 255/2001), l’introduzione di scaglioni, l’inserimento di nuovi vincitori di concorso (DM 11/2002), il riconoscimento del bonus di 30 punti agli specializzati SSIS, le modifiche del Miur in base alle sentenze del Tar, le sentenze del Consiglio di Stato, le conversione in legge con modifiche del D.L. 97/04 del maggio 2004, ecc. A fronte di questo costoso, impegnativo e lungo percorso professionalizzante, quali stipendi competeranno agli insegnanti? Non è possibile fare previsioni, ma la realtà di oggi relega i docenti precari, di qualunque fascia, nominati da settembre inoltrato al termine delle lezioni, al di sotto della soglia di povertà: sopravvivono, mediamente, con uno stipendio di 9 mila euro! (continua) |