«Istituti al palo,

non hanno soldi neanche per la tassa sui rifiuti» .

 

di  e.r. da il Mattino di Napoli del 7/9/2005

 

Roma. I dati forniti da Letizia Moratti non coincidono con quelli dei sindacati. Non è la prima volta che accade. La distanza dai confederali e dagli altri sindacati in questi anni sono state sempre grandi. Ma questa volta lo sono ancora di più.

Enrico Panini, segretario generale della Fcl-Cgil, non ha dubbi: «Il ministro ha avviato la campagna elettorale per la poltrona del primo cittadino di Milano». Solo in questo modo si spiegano i toni trionfalistici. La realtà della scuola, tuona Panini, è ben diversa: «I provvedimenti riformatori sono di fatto al palo a causa dell'amplissimo dissenso registrato; le risorse per il funzionamento delle scuole statali sono diminuite dal 2001 al 2005 del 43%; le risorse per l'offerta formativa delle scuole statali è diminuita del 25%. Le scuole sono state ridotte al collasso tanto da non avere le risorse per pagare la tassa sui rifiuti».

Un quadro ben diverso da quello del ministro. Sulla stessa scia Francesco Scrima della Cisl: «Il ministro Moratti ha disegnato una realtà scolastica priva di problemi e positiva a tutto tondo mentre una attenta analisi della situazione scolastica marca la distanza da queste affermazioni ed anche quest’anno a pochi giorni dalla campanella d’inizio si ripropongono incertezze e tensioni di diversa natura e si segnala una sofferenza per le carenze, ancora vistose, di organico». Le assunzioni non hanno risolto tutti i problemi - aggiunge Scrima - e il continuo balletto di nomine a tempo determinato incide pesantemente sulla continuità educativa. Morale: «La scuola pubblica statale è in grave difficoltà e avrebbe bisogno di ben altra attenzione politica».

Massimo Di Menna della Uil, parla di una lettura «troppo rosea» della situazione: «I problemi ci sono, la cosa migliore che può fare il ministro - sostiene il sindacalista - è convocare i sindacati per costruire un percorso e andare gradualmente alla soluzione dei problemi ascoltando gli insegnanti e tutto il personale della scuola che da tempo ci segnala difficoltà e incertezze». C'è confusione - aggiunge Di Menna - sul portfolio dopo il decreto del garante della privacy e non c'è ancora certezza sulla funzione tutoriale.

Critico il coordinatore della Gilda, Alessandro Ameli: «Nelle scuole italiane oramai regna il ”fai da te”, è il caos totale».