Scuola.

Confindustria:

Alleanza tra imprese per riforma efficace.

Appello di 16 associazioni in un documento comune a Moratti
 

  da Virgilio News del 2/9/2005

 

Appello di 16 associazioni in un documento comune a Moratti
Roma, 2 set. (Apcom) - "Siamo convinti che la scuola italiana abbia assoluto bisogno di una efficace riforma e che ogni riforma debba essere realizzata in collaborazione tra tutte le istituzioni". Questo l'invito che 16 Organizzazioni di rappresentanza delle imprese (Abi, Agci, Ania, Casartigiani, Cia, Coldiretti, Claai, Cna, Confagricoltura, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confetra, Confindustria, Confservizi e Legacoop) hanno rivolto al Ministro Moratti attraverso un documento comune sulla riforma dell'istruzione secondaria.

Il prossimo 15 settembre la Conferenza Unificata Stato Regioni sarà chiamata a definire un'intesa in ordine alla realizzazione del sistema educativo, cercando così di superare la situazione di stallo che si è creata lo scorso 28 luglio, quando le Regioni hanno rifiutato di esprimere il parere richiesto dal Ministro Moratti, ritenendo il testo del decreto sul secondo ciclo lesivo delle competenze a loro attribuite dalla Costituzione. Il documento comune delle 16 Organizzazioni imprenditoriali si inserisce nel confronto istituzionale in corso.

Tra le questioni che stanno particolarmente a cuore agli imprenditori: l'autonomia scolastica, l'esigenza di non disperdere il patrimonio dell'istruzione tecnica italiana, il nuovo liceo economico."L'istruzione tecnica - continuano le 16 Organizzazioni - è stata la fonte insostituibile da cui le imprese hanno attinto per anni tecnici preparati, provenienti da un percorso formativo vicino al mondo produttivo. La riforma ora in discussione prevede di trasformare gli istituti tecnici industriali e commerciali in licei tecnologici ed economici. Il decreto attuativo approvato lo scorso 27 maggio dal Consiglio dei Ministri ha recuperato l'affermazione della continuità tra istituti tecnici e commerciali e licei tecnologici ed economici. Ma questa visione viene contraddetta dai quadri orari allegati al decreto, che configurano una vera e propria "liceizzazione" degli istituti tecnici e commerciali e privano l'offerta di istruzione di un fondamentale filone formativo. Siamo di fronte ad una contraddizione: una scelta precisa a favore della continuità tra istituti tecnici e commerciali e licei tecnologici ed economici nel testo del decreto, e la scelta opposta nei piani di studio".

"Per riforme di questa portata, che avranno effetti rilevanti negli anni a venire - osservano le 16 Organizzazioni imprenditoriali - sono fondamentali l'intesa tra il Miur e le Regioni e una stretta cooperazione, soprattutto per quanto riguarda i licei tecnologici ed economici e l'istruzione e formazione professionale, tra imprese e mondo della scuola".