ISTRUZIONE Per la scuola aumenti di 130 euro. Firmata l'intesa per il biennio economico 2004-2005. L'incremento è del 5,01%. Luigi Illiano e Alessia Tripodi, da Il Sole 24 Ore del 23/9/2005.
Firmato il contratto per il personale della scuola: 130 euro lordi di aumento medio mensile e 1.600 euro di arretrati che potrebbero arrivare in busta paga già dal prossimo dicembre. Per il personale Ata ( amministrativo, tecnico, ausiliario) l'incremento è di 100 euro lordi al mese e gli arretrati ammontano a 1.200 euro. La firma è arrivata dopo una seduta maratona di 16 ore. Da una parte i sindacati, dall'altra l'Aran ( Agenzia per la contrattazione nel pubblico impiego) per rinnovare il biennio economico 2004/ 05, scaduto da venti mesi. L'intesa è destinata a fare da apripista agli altri rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Prossime tappe per perfezionare l'intesa saranno l'ok del Consiglio dei ministri e la registrazione della Corte dei conti. «Sono molto soddisfatta — ha commentato il ministro dell'Istruzione, Letizia Moratti — perché con questo ulteriore incremento di 130 euro mensili, che si aggiungono ai 147 euro medi mensili per gli insegnanti del biennio economico precedente, gli stipendi del personale della scuola si avvicinano consistentemente alla media europea. Vorrei sottolineare che questo aumento medio complessivo dei due bienni di 277 euro è il maggiore incremento retributivo ottenuto nell'ambito del pubblico impiego » . I contenuti. Nel contratto, che interessa oltre un milione di persone tra insegnanti ( 881mila) e personale ausiliario, tecnico e amministrativo ( 253mila), sono state confermate le decorrenze e la corresponsione degli arretrati ( da gennaio 2004) già definite nell'accordo del 27 maggio. Previsto un aumento complessivo nel biennio 2004/ 05 del 5,01% di cui solo lo 0,7% disponibile a partire dal 2006, il resto è già disponibile in Finanziaria. Definita una progressione professionale per i collaboratori scolastici ( bidelli) di 330 euro e per gli assistenti amministrativi e tecnici di mille euro. Quest'ultima decisione, in prima applicazione, riguarda il 25% della categoria. Le reazioni. « Il Governo ha tentato in tutti i modi di evitare i rinnovi contrattuali del pubblico impiego costringendo il sindacato a proclamare scioperi — ha detto Enrico Panini ( Flc Cgil) — ma alla fine ha dovuto arrendersi di fronte alla nostra determinazione » . Per Massimo Di Menna ( Uil) « è una buona intesa e ora deve essere fatto tutto il dovuto perchè le procedure formali siano veloci per fare avere aumenti e arretrati nelle tasche del personale entro dicembre » . Anche Francesco Scrima ( Cisl) esprime soddisfazione e annuncia: « Contrasteremo le scelte della prossima Finanziaria tendenti a riproporre i tagli e il blocco degli automatismi stipendiali » . Per Gino Galati ( Snals Confsal) l'intesa « consente di dare una risposta contrattuale alle esigenze di rivalutazione delle retribuzioni del personale della scuola » . Alessandro Ameli ( Gilda) afferma: « Il risultato più importante è stato lo spostamento della maggior parte degli incrementi sullo stipendio base ». L'università. Rettori e docenti in rivolta contro il ritorno in Aula del ddl sullo status giuridico dei docenti, approdato ieri al Senato senza l'ok della commissione Istruzione di Palazzo Madama. La discussione riprenderà martedì prossimo e, secondo indiscrezioni, il Governo potrebbe presentare un maximendamento e porre la fiducia. Sconcertati i rettori della Crui, che si appellano « alla responsabilità dei senatori » e l'opposizione: « Diktat su temi delicati come questi — ha detto Luciano Modica ( Ds) — non vanno accettati » . E per il 27 e 28 settembre le associazioni sindacali dei docenti e dei ricercatori precari hanno annunciato manifestazioni nazionali di protesta. |