INSEGNANTI SINDACATI «SODDISFATTI A METÀ».

Altre trentamila assunzioni nelle scuole.

 da La Stampa del 12/10/2005

 

ROMA
Altri trentamila insegnanti saranno assunti nella scuola. Dopo l’immissione di 25 mila docenti e 5 mila tecnici e amministrativi avvenuta nel settembre scorso, il ministro Letizia Moratti ha informato ieri i sindacati di aver raggiunto un accordo con il Tesoro per dare corso ad altre due tranche di assunzioni in ruolo: una di ventimila unità che si potrà realizzare all’inizio del prossimo anno scolastico (2006-2007) e un’altra di diecimila per l’anno ancora successivo. Considerando che i precari inseriti nei ranghi della scuola sono circa 120 mila, le iniziative di regolarizzazione del rapporto di lavoro volute dal ministro Moratti, dimezzerebbero il fenomeno. Resta invece da affrontare il problema dei molti precari tra il personale Ata (ausiliari, tcnici e amministrativi): su questo aspetto il confronto con i sindacati è rimandato. Complessivamente sono circa 160 mila i lavoratori della scuola immessi in ruolo nell’arco degli ultimi quattro anni.

«Non è stato risolto il problema del precariato - ha commentato la Uil Scuola - ma attiveremo incontri per affrontare le tante questioni irrisolte: quelle sulla scuola secondaria di primo grado, quelle sul tutor e sul portfolio delle competenze». Secondo la Gilda invece servirebbero «almeno altre 40/50 mila assunzioni nell’arco del prossimo biennio». Anche la Flc Scuola ritiene assolutamente insufficiente la manovra, anche se ha apprezzato lo snellimento delle procedure sui controlli e sottoscrizioni del Contratto collettivo nazionale del lavoro della scuola. Oltre alla questione dei precari, il ministro Moratti ha ragguagliato i sindacati sulle scadenze più urgenti e ancora aperte. Tra queste l’ultimo decreto attuativo della riforma della scuola, quello sul secondo ciclo (le superiori e la formazione professionale). Poiché la delega scade il 17 ottobre (lunedì prossimo) e il ministro ha confermato che nel consiglio dei ministri del 14 (venerdì) il decreto sarà definitivamente varato. Il testo - stando a fonti sindacali - non sarebbe ancora stato definito nei dettagli in quanto il ministro dovrebbe ancora esaminare alcuni dei rilievi mossi dalle Commissioni parlamentari.

Si sa comunque che c’è stato un forte intervento sui licei «economico» e «tecnologico» che sono stati ulteriormente professionalizzati: le materie tecniche e scientifiche proprie dei rispettivi indirizzi, hanno ottenuto un orario pressoché raddoppiato rispetto a quello previsto nella prima stesura del testo. Si dovrebbe passare, all’incirca, da duecento a quattrocento ore annue di materie professionali. Un suggerimento in questo senso era giunto al ministero dalle parti sociali - Confindustria in particolare - preoccupate di un eccessivo «annacquamento» dell’istruzione tecnica nel sistema dei licei. Si recupera, in definitiva, la tradizione degli istituti tecnici che sono tutt’ora il segmento migliore dell’istruzione superiore.