L'ammissione con riserva dei candidati già
esclusi dall'esame mette in crisi le selezioni
Va in tilt il concorso dei presidi
Rinvio imprecisato per le prove ancora da
sostenere
da
ItaliaOggi dell'11/10//2005
Condizionata dai provvedimenti di ammissione con
riserva dei candidati già esclusi dalle prove di esame, si impantana
la procedura del concorso ordinario per il reclutamento dei dirigenti
scolastici.
Diversi Tribunali amministrativi regionali hanno accolto la richiesta
di sospensiva del provvedimento di esclusione dalle prove di esame dei
candidati che avevano impugnato sia il bando di concorso, sia le
graduatorie formate dalle varie commissioni d'esame.
Le graduatorie, formulate in base ai titoli dei candidati già nella
fase di accesso, sono finalizzate a una prima selezione dei
concorrenti. Le commissioni d'esame, costituite in ciascuna regione,
mediante la prima selezione riferita ai titoli culturali,
professionali e di servizio, debbono individuare (in relazione alle
disposizioni del bando di concorso) i candidati che possono
partecipare alle prove, scritte e orali. Dall'esito delle prove
dipende l'ammissione al corso di formazione (160 ore di lezione
frontale e 80 di tirocinio) con valutazione finale.
La nuova disciplina di reclutamento dei dirigenti scolastici è,
infatti, caratterizzata da due esigenze. Da una parte, quella di
ridurre al massimo il dispendio di tempo e di energie (ma anche di
fondi), mediante una successione di prove selettive che assottiglino
via via la schiera dei partecipanti. Dall'altra, quella di realizzare
una scelta efficace e funzionale all'organizzazione delle istituzioni
scolastiche autonome.
LE MOTIVAZIONI DEI RICORSI
I concorrenti esclusi hanno contestato questo
ordine della procedura concorsuale. La valutazione dei titoli (e,
quindi, il punteggio ad essi attribuito) diventa prevalente, in quanto
può precludere al candidato la partecipazione alle prove (scritte e
orali) di ammissione al concorso. Si tratta, dunque, secondo la tesi
dei numerosi ricorrenti, non già di un concorso per esami e titoli, ma
di una procedura selettiva fondata sui titoli, dal momento che, in
relazione al punteggio assegnato ai candidati riguardo ai titoli, può
essere precluso l'esame. In tale contesto i titoli hanno peso
determinante e pregiudiziale rispetto alle prove, dalle quali
risultano esclusi proprio i candidati non ammessi per difetto di
titoli.
Altre contestazioni riguardano la tabella di valutazione dei titoli
allegata al bando di concorso, in particolare, le limitazioni della
valutazione di particolari attività svolte in servizio nel corso di
uno stesso anno scolastico. Motivazioni più specifiche dei ricorsi
proposti, riguardano l'esclusione dal concorso (per il quale, oltre al
requisito di servizio come docente di ruolo, è richiesta la laurea)
per difetto di titolo di accesso al concorso stesso. Ciò è avvenuto
per il mancato riconoscimento, come titolo idoneo alla partecipazione,
del diploma universitario, nonostante alcuni diplomi universitari
siano stati equiparati alla laurea da una norma sopravvenuta dopo il
conseguimento di tale titolo.
Altre ragioni, più strettamente inerenti a situazioni specifiche,
hanno supportato i numerosissimi ricorsi al giudice amministrativo.
LA SOSPENSIONE DEI PROVVEDIMENTI
La procedura di urgenza, seguita per l'esame
delle domande di sospensiva dei provvedimenti impugnati, implica una
valutazione sommaria delle ragioni di diritto poste a sostegno del
ricorso e del danno grave ed irreparabile che deriverebbe al
ricorrente dalle more di emissione della sentenza, con la quale viene
decisa la questione posta alla valutazione del giudice. Nel caso di un
concorso, l'esclusione dalle prove determina immediatamente un danno
grave ed irreparabile.
La sentenza giungerebbe tardivamente rispetto ai tempi e alla
progressione delle prove. Il rimedio dell'ammissione con riserva alle
prove d'esame evita il pregiudizio determinato dall'esclusione dalle
prove d'esame, lasciando salva la decisione circa il merito del
ricorso. A parte la conseguenza della dilatazione dei tempi di
espletamento della procedura concorsuale nei casi di massicce
ammissioni con riserva dei candidati esclusi, i problemi conseguenti
sono di più vasta portata.
GLI EFFETTI DELLE AMMISSIONI
Nel concorso per dirigenti scolastici le
ordinanze di ammissione con riserva dei candidati esclusi dal concorso
a seguito della valutazione dei titoli sono giunte all'immediata
vigilia della prova d'esame e, in qualche caso, anche dopo
l'effettuazione delle prove.
Per evitare quest'ultima situazione appare opportuno, ove sia ancora
possibile, il rinvio delle prove d'esame a data successiva alla
scadenza dei termini di legge per la presentazione di ricorsi avverso
l'esclusione dal concorso. Il termine di 60 giorni utili per
l'impugnativa degli atti amministrativi dinanzi al competente
Tribunale amministrativo regionale, risulta protratto, nel caso del
concorso ordinario a posti di dirigente scolastico, di ulteriori 45
giorni. Nel periodo considerato feriale (1 agosto-15 settembre),
infatti, il decorso di tutti i termini processuali resta sospeso.
Pertanto, per tutte le ragioni sopra esposte, le prove d'esame del
concorso per dirigenti scolastici sono state rinviate a data da
destinarsi dal dirigente generale dell'ufficio scolastico regionale.
Tutto questo, naturalmente, con la finalità di evitare ´per quanto
possibile, negative interferenze' in ordine al buon esito di tutta la
procedura concorsuale.