Ecco gli effetti della manovrina.
Bloccati i contratti per la formazione del
personale.
Tagliate le spese per la messa in sicurezza degli edifici
e per rispondere alle esigenze degli alunni disabili.
Sotto torchio i corsi aggiuntivi organizzati dalle scuole.
da
ItaliaOggi del
25/10/2005
La manovrina approvata il 14 ottobre scorso dal
consiglio dei ministri, che dovrà fruttare allo stato in termini di
cassa 1,9 miliardi di euro per un effetto di 2,65 miliardi di
riduzioni di spesa, è subito stata recepita da amministrazione
scolastica centrale, direzioni regionali e, a cascata, dalle singole
istituzioni scolastiche. Gli effetti non hanno tardato a farsi
sentire: direzioni scolastiche regionali, come il Piemonte e l'Emilia
Romagna, hanno bloccato contratti in via di definizione, per esempio
quelli per la formazione del personale, chiudendo i rubinetti delle
risorse anche per il piano dell'offerta formativa delle scuole. Con la
conseguenza che corsi già pianificati, e in base ai quali le famiglie
hanno scelto l'istituto nel quale iscrivere i propri figli, dovranno o
essere sospesi oppure pagati attingendo ad altre risorse interne.
Ammontano a 155 milioni i risparmi complessivi
che devono essere conseguiti quest'anno nel settore, agendo sui
consumi intermedi e investimenti.
Il decreto legge n. 211/2005 impone infatti al ministero
dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica una
riduzione dei finanziamenti per i consumi intermedi, ovvero per la
gestione amministrativa, di 84 milioni di euro e di 71,1 milioni di
euro per gli investimenti. Il primo capitolo agirà su varie voci,
dall'acquisto del materiale di cancelleria alle spese per le pulizie
delle strutture. Il secondo mette in discussione i fondi per l'igiene
e la sicurezza sul lavoro, per il funzionamento e l'operatività
scolastica, compresi quelli previsti dalla legge per l'autonomia
scolastica, la n. 440/1997, con particolare riguardo alle attività di
formazione e aggiornamento di tutto il personale e all'integrazione
del piano dell'offerta formativa. In forse anche l'adeguamento delle
strutture per rispondere alle necessità degli studenti con handicap.
Un taglio generalizzato di risorse che ha allarmato molte direzioni
scolastiche regionali. Attivati i canali di protesta sia istituzionali
sia sindacali. ´Appoggeremo la protesta delle amministrazioni
regionali, perché per la scuola ci saranno effetti a cascata
disastrosi', commenta la Cisl scuola di Francesco Scrima. ´Si tratta
di tagli cattivi, che penalizzano anche l'inserimento dei docenti
disabili', dice Enrico Panini, segretario della Cgil scuola e
università.