Dopo Gentile

Tuttoscuola del 17 ottobre 2005

 

Nella primavera del 2003, quando venne varata la legge delega per la riforma del sistema di istruzione e di formazione, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlò di evento senza precedenti nella storia della scuola italiana, perché per la prima volta, dai tempi della riforma Gentile, veniva approvata una legge di totale riordino del sistema scolastico.

 

Non era così. La prima riforma organica del sistema di istruzione, dopo Gentile, l’aveva approvata tre anni prima il parlamento a maggioranza ulivista con la legge n. 30 di riforma dei cicli.

Ma la legge proposta dall’allora ministro Berlinguer, come quella del ministro Moratti, aveva ancora natura di norma quadro, non sufficiente per dar corpo all’attuazione della riforma.

Attuazione che, come si sa, non si realizzò, proprio per iniziativa dell’attuale maggioranza, che abrogò la legge n. 30; attuazione che, anche per la legge Moratti, avrebbe potuto non realizzarsi.

 

Ora però che l’iter di approvazione di tutti i decreti legislativi di attuazione si è concluso con l’approvazione degli ultimi due schemi di decreto (e altri quattro sono già operanti), si può dire che davvero ora è proprio la prima volta dopo Gentile.

Ovviamente parliamo della prima volta sotto il profilo della normativa, tralasciando ogni considerazione, visti i contrapposti giudizi, sui profili di merito.

 

Nel valutare questo passaggio, non si può non sottolineare la mancanza quasi completa dei fondi che erano stati annunciati per far marciare la riforma, lo scarso consenso che si percepisce nelle scuole, e il contrasto istituzionale in cui essa dovrebbe trovare applicazione. E il vero destino di questa riforma dipende da chi governerà nella prossima legislatura.

Insomma, come per Gentile, sarà la storia della scuola a dire "se fu vera gloria".