Il blocco dell'Ateneo milanese. Continuano le mobilitazioni in molte città. Guarini, rettore della Sapienza: "Così rischiamo di chiudere" Dario Fo nella Statale occupata dalle università appello a Ciampi. Daniele Semeraro la Repubblica del 30 ottobre 2005
ROMA - Dopo il
via libera al decreto Moratti sullo stato giuridico della docenza
universitaria la protesta negli atenei non si ferma. Dai ricercatori
continuano a giungere appelli a Ciampi: "Non è detto che la legge
venga firmata dal Presidente della Repubblica - ha detto Marco
Merafina, del coordinamento nazionale ricercatori universitari -. Non
si tratta solo di salvare l'università, ma di ripristinare la legalità
più volte calpestata. La strada del provvedimento può ancora essere
arrestata". All'Università "La Sapienza" di Roma, dopo l'occupazione della maggior parte delle facoltà, lo stato di agitazione rimane. Nella notte una grande festa con un happening notturno di concerti, film e azioni teatrali ha coinvolto tutto l'ateneo con la collaborazione dei lavoratori dello spettacolo da settimane in agitazine contro i tagli per il settore previsto dalla legge finanziaria. Con la festa si è conclusa la prima fase del kovimento di occupazione iniziata il 10 ottobre scorso. "Rimarranno occupazioni simboliche a Fisica, Lettere e Scienze politiche - dicono gli studenti - ma la battaglia va avanti". A partire da una nuova mobilitazione annunciata per il 4 novembre.
In campo c'è anche
Renato Guarini, rettore del primo ateneo romano: "Sono sceso in piazza
perché ho voluto dimostrare la mia solidarietà a tutto il mondo
universitario. Spero che se ne esca con il ritorno alla ragione. Ma
anche con una ripresa del dialogo tra i rettori ed il governo". E, sui
problemi economici scaturiti dall'approvazione della riforma e della
Finanziaria, dice: "Farò quel che posso. La gestione finanziaria è già
stata razionalizzata al massimo. L'università rischia di morire".
La protesta è approdata
nel fine settimana anche all'Eurochocolate, la grande fiera del
cioccolato che si tiene ogni anno a Perugia. Al grido di
"aiutateci a fermarla" un gruppo di studenti e ricercatori hanno
portato in processione una grande torta (raffigurante l'università),
cercando di difenderla dal ministro Moratti, impersonato da una
precaria, che la voleva tagliare. Alla fine, però, con una sorta di
spada il tanto temuto taglio è avvenuto, e la torta è stata
distribuita ai presenti. "Tutto il mondo universitario italiano - ha
detto una ricercatrice precaria della facoltà di Lettere - si è
espresso contro questa legge, perchè di fatto andrà a danneggiare la
ricerca e la didattica dell' Università pubblica invece di risanarla.
Avrà quindi - ha aggiunto - conseguenze gravissime per l'intero
paese". |