Sperimentazione, le regioni accusano

da ItaliaOggi del 18/10/2005

 

Nonostante l'accordo stipulato il 15 settembre scorso con la Conferenza stato-regioni, partirà dal 2006 la sperimentazione delle nuove norme relative alla scuola secondaria, anche se limitatamente ai licei e nel rispetto dell'autonomia scolastica. A dichiararlo è stato lo stesso ministro dell'istruzione, Letizia Moratti.
I retroscena della scelta

Sulla decisione della Moratti hanno di certo pesato le pressioni congiunte di Forza Italia e di An: rinviare l'inizio della sperimentazione avrebbe significato affrontare le elezioni senza poter vantare il compimento di una delle riforme più discusse messe in cantiere dal governo. L'anticipo consentirà, invece, di rivendicarla come un successo.

Del resto, il cambio di rotta del dicastero di viale Trastevere ha sorpreso ben pochi: nei pareri espressi dalle commissioni cultura di camera e senato incaricate di vagliare gli ultimi due decreti attuativi della legge n. 53/2003, infatti, non è stato mai fatto mistero circa l'intenzione di anticipare di almeno un anno la sperimentazione.


Le REAZIONi DELLE REGIONi

´È una fuga in avanti grave e improvvida', ha commentato Vasco Errani, presidente della Conferenza delle regioni , ´perché regioni e autonomie locali hanno firmato con il governo un accordo molto chiaro: nessuna sperimentazione senza una revisione globale del decreto. E nessuna revisione c'è stata. Sarebbe una cosa gravissima ignorare una decisione presa in una sede istituzionale e sottoscritta dal ministro per gli affari regionali, Enrico La Loggia'. Aver disatteso gli accordi sanciti in sede di Conferenza unificata, insomma, potrebbe costituire un vero e proprio vulnus istituzionale che metterebbe a repentaglio qualsiasi possibilità di futuro confronto. Una eventualità che il Miur ha tutto l'interesse ad evitare soprattutto dopo aver definito ´fondamentale', ai fini dell'attuazione della riforma, il raccordo con le regioni e dopo aver comunque lasciato nel vago la questione delle risorse al cui trasferimento ´si provvederà gradualmente con un decreto del presidente del consiglio dei ministri'. Quando, non si sa.