Il consiglio dei ministri ha varato ieri le
nuove intese Pubblico impiego, via ai contratti. Ma aumenti e arretrati non saranno nelle buste di dicembre ItaliaOggi del 19/11/2005
A un mese dalla scadenza del periodo di vigenza e dopo quattro scioperi, scuola, ministeri e aziende autonome hanno avuto ieri dal consiglio dei ministri il via libera ai contratti 2004/05. Troppo tardi però perché gli aumenti e i relativi arretrati possano essere pagati per il mese di dicembre. Tra il controllo della Corte dei conti, la firma definitiva di Aran e sindacati e la messa in pagamento da parte degli uffici del tesoro, per i dipendenti pubblici interessati, di 1,4 milioni, il cedolino del 27 dicembre sarà uguale a quello di novembre.
Lo slittamento al 2006 delle partite contabili per i contratti,
auspicato dal ministero dell'economia, sembra dunque essere andato in
porto. A meno di una procedura d'urgenza che autorizzi le disposizioni
per la liquidazione anche a metà dicembre, gli incrementi arriveranno
a gennaio. I contratti che ieri sono stati licenziati da palazzo Chigi,
come anticipato dal responsabile della funzione pubblica, Mario
Baccini, riguardano quasi la metà dei dipendenti del comparto pubblico
e porteranno a un aumento medio di 100 euro al mese, pari al 5,01%. È
la scuola quella che porta a casa l'aumento più alto: 127 euro mensili
lordi in più, il che fa dire al ministro dell'istruzione, Letizia
Moratti: ´Ora gli stipendi dei docenti europei sono più vicini...'.
Per tutti gli altri dipendenti pubblici o ci sono trattative ancora in corso oppure sono ancora assenti le direttive del governo. Per i tre comparti che hanno comunque chiuso la partita, si profila la revoca dello sciopero per l'intera giornata del 25 novembre: già deciso dalla scuola, che sciopererà solo per un'ora, in segno di protesta contro la Finanziaria (la protesta è condivisa dagli autonomi della Confsal, che manifesteranno a Roma martedì prossimo, chiedendo maggiori garanzie per famiglie, lavoratori e pensionati). Decisione analoga dovrebbe essere assunta in queste ore dai sindacati di ministeri e vigili del fuoco. Sciopero invece confermato per tutti gli altri comparti, dalla sanità agli enti locali.
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