Finanziaria
Emorragia di iscritti agli istituti cattolici: in 10 anni ha chiuso il 30% delle superiori.

Soldi alle private. Niente per i libri.

Bonus alle famiglie per 200 milioni, nessuna gratuità dei testi

da ItaliaOggi dell'8/11/2005

 

Niente bonus per i libri, i soldi vanno a chi iscrive i figli alle scuole private. Il finanziamento indiretto a favore degli istituti non statali rappresenta la nuova frontiera del welfare, con 200 milioni di euro complessivi a valere sul fondo per la famiglia di 1,14 miliardi di euro. Il che significa che saranno 860 mila studenti, su un complessivo campione di 8 milioni i potenziali beneficiari della politica di assistenza decisa nell'ambito della manovra 2006.
Una boccata di ossigeno per il mondo dell'istruzione non statale, che in dieci anni ha registrato una perdita complessiva di alunni del 10%. Un dato che è frutto della media tra scuola dell'infanzia, dove ancora le iscrizioni reggono, e quella delle superiori, dove si registra il tracollo: solo il 5,5% degli studenti italiani frequenta istituti secondari privati.

E la realtà per l'universo delle scuole cattoliche è anche peggiore: secondo infatti le rilevazioni della Fidae, la Federazione degli istituti di ispirazione cattolica, dal '93 a oggi 300 scuole superiori su mille sono state costrette a chiudere, causa mancanza di iscritti.

L'intervento della Finanziaria 2006 appare dunque quanto mai propizio, anche se Antonio Perrone, presidente della Fidae, non si accontenta. E ricorda al governo l'impegno assunto nel 2001: garantire la piena parità con le scuole statali.

´Quello di cui abbiamo bisogno', spiega Perrone, ´è che la scuola privata sia a costo zero, come quella statale, solo così si garantisce la libera scelta delle famiglie già prevista dalla legge n. 62/2000'. L'Agesc, l'associazione genitori scuole cattoliche, rincara la dose: in questi anni ´non è stato fatto a sufficienza per ridurre gli ostacoli economici che continuano a limitare le famiglie italiane nell'esercizio del loro diritto primario di educare i figli'.


La partita nel maxi-emendamento

La partita sul fondo per la famiglia è stata oggetto di una lunga trattativa nella Casa della libertà ed è approdata a una soluzione la scorsa settimana. Mediatore Giulio Tremonti, ministro dell'economia.

Le misure fanno parte del maxi-emendamento del governo alla legge finanziaria 2006. La richiesta iniziale di un finanziamento ad hoc per assicurare la gratuità dei libri per tutta la scuola dell'obbligo, caldeggiata dal responsabile dell'istruzione, Letizia Moratti, è stata al momento accantonata. Per fare posto ai finanziamenti, sotto forma di bonus, a chi ha i figli che frequentano istituti non statali: 150 milioni di euro per elementari, medie e superiori; 50 milioni per scuola dell'infanzia e asili nido.


I privati in Italia...

Gli iscritti a scuole private in Italia sono circa 869 mila, meno del 10% dell'intera popolazione studentesca. L'incidenza più alta nell'infanzia: il 28% dei bambini non frequenta scuole statali. Il dato poi varia tra il 7% delle primarie e il 3,6% delle medie. Se si vanno a guardare i risultati in termini di apprendimento, il rapporto del ministero dell'istruzione 2005 sottolinea che ´va segnalata una maggiore selettività nelle scuole secondarie di II grado statali rispetto alle non statali: nel primo caso, la quota di non promossi è di oltre il doppio (15,7% contro 6,8%)'.


... e in Europa

Dati molto diversi negli altri paesi europei di riferimento. In Unione europea, dal 24 a quasi il 30% di studenti opta per le private.

A fare la differenza, sicuramente il sistema di finanziamento: Paesi Bassi e Belgio, per esempio, sovvenzionano direttamente gli istituti. In Italia, la Costituzione, all'articolo 33, vieta finanziamenti diretti dello stato a favore delle istituzioni private.

Un divieto che spiega la necessità di ricorrere ai bonus a favore della famiglie.