Finanziaria Soldi alle private. Niente per i libri. Bonus alle famiglie per 200 milioni, nessuna gratuità dei testi da ItaliaOggi dell'8/11/2005
Niente bonus per i libri, i soldi vanno a chi
iscrive i figli alle scuole private. Il finanziamento indiretto a
favore degli istituti non statali rappresenta la nuova frontiera del
welfare, con 200 milioni di euro complessivi a valere sul fondo per la
famiglia di 1,14 miliardi di euro. Il che significa che saranno 860
mila studenti, su un complessivo campione di 8 milioni i potenziali
beneficiari della politica di assistenza decisa nell'ambito della
manovra 2006.
La partita sul fondo per la famiglia è stata oggetto di una lunga trattativa nella Casa della libertà ed è approdata a una soluzione la scorsa settimana. Mediatore Giulio Tremonti, ministro dell'economia. Le misure fanno parte del maxi-emendamento del governo alla legge finanziaria 2006. La richiesta iniziale di un finanziamento ad hoc per assicurare la gratuità dei libri per tutta la scuola dell'obbligo, caldeggiata dal responsabile dell'istruzione, Letizia Moratti, è stata al momento accantonata. Per fare posto ai finanziamenti, sotto forma di bonus, a chi ha i figli che frequentano istituti non statali: 150 milioni di euro per elementari, medie e superiori; 50 milioni per scuola dell'infanzia e asili nido.
Gli iscritti a scuole private in Italia sono circa 869 mila, meno del 10% dell'intera popolazione studentesca. L'incidenza più alta nell'infanzia: il 28% dei bambini non frequenta scuole statali. Il dato poi varia tra il 7% delle primarie e il 3,6% delle medie. Se si vanno a guardare i risultati in termini di apprendimento, il rapporto del ministero dell'istruzione 2005 sottolinea che ´va segnalata una maggiore selettività nelle scuole secondarie di II grado statali rispetto alle non statali: nel primo caso, la quota di non promossi è di oltre il doppio (15,7% contro 6,8%)'.
Dati molto diversi negli altri paesi europei di riferimento. In Unione europea, dal 24 a quasi il 30% di studenti opta per le private. A fare la differenza, sicuramente il sistema di finanziamento: Paesi Bassi e Belgio, per esempio, sovvenzionano direttamente gli istituti. In Italia, la Costituzione, all'articolo 33, vieta finanziamenti diretti dello stato a favore delle istituzioni private. Un divieto che spiega la necessità di ricorrere ai bonus a favore della famiglie. |