Via libera del consiglio dei ministri alla preintesa,
ma è ormai tardi per la busta paga di dicembre.

Natale senza aumenti per la scuola.

Stimato in 127 euro al mese l'incremento medio per i docenti

ItaliaOggi del 22/11/2005

 

Via libera del consiglio dei ministri al contratto scuola. Il plenum di palazzo Chigi di venerdì scorso ha dato l'autorizzazione alla firma definitiva di tre contratti per il biennio 2004/05: aziende autonome, ministeri e scuola. Ma è troppo tardi perché i pagamenti degli aumenti e dei relativi arretrati possano arrivare già con la busta paga di dicembre. Tra il controllo della Corte dei conti, a cui ieri il ministero della funzione pubblica ha inviato gli articolati e che ha 15 giorni di tempo per il parere, la firma definitiva di Aran e sindacati e la messa in pagamento da parte degli uffici del tesoro, per i dipendenti della scuola, circa un milione di lavoratori, il cedolino del 27 dicembre sarà uguale a quello di novembre. Situazione analoga per i dipendenti del ministero della scuola. Aumenti e arretrati si faranno sentire a gennaio, quando il contratto in questione sarà scaduto. Lo slittamento al 2006 delle partite contabili per i contratti, operazione che viene imputata al ministro dell'economia, Giulio Tremonti, sembra dunque essere riuscito. Nonostante le pressioni del responsabile della funzione pubblica, Mario Baccini, e i rilievi critici del ragioniere generale dello stato, Mario Canzio, che aveva sollecitato a chiudere quanti più contratti nel 2005 per evitare un appesantimento dei saldi di bilancio del 2006.

I sindacati della scuola, Cgil, Cisl, Uil e Gilda, hanno intanto revocato lo sciopero indetto per l'intero servizio di venerdì prossimo. Resta l'astensione dal lavoro di un'ora, in adesione alla protesta contro la manovra finanziaria. Nel caso di funzionamento antimeridiano, l'ora di sciopero è riferita alla prima ora di turno per tutto il personale (docenti, ausiliari, tecnici, amministrativi e dirigenti). Nel caso di più turni, per esempio il tempo pieno, per chi lavora la mattina l'astensione riguarda la prima ora; l'ultima, per chi lavora il pomeriggio. È sempre la prima ora dell'orario di servizio per i dirigenti scolastici. L'aumento in arrivo è stimato in circa 127 euro al mese, comprensivo dello 0,7% di incremento, sul complessivo 5,01%, che ancora deve essere coperto dalla Finanziaria 2006 e che sarà pagato a decorrere dal prossimo gennaio.


´Ora gli stipendi dei docenti europei sono più vicini', ha commentato il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti. ´Si tratta di un atto dovuto, che abbiamo aspettato anche troppo', commenta Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola. ´Parlare di stipendi europei mi sembra eccessivo, siamo ancora lontani', aggiunge Enrico Panini, numero uno della Cgil scuola. ´È già tempo di pensare alla prossima piattaforma contrattuale', precisa Francesco Scrima, segretario Cisl scuola.


L'Aran, l'agenzia governativa per la contrattazione nel pubblico impiego, ha conteggiato in uno studio i tempi di questa tornata contrattuale: 19 mesi perché il governo emanasse i soli atti di indirizzo, quasi il doppio di quanto impiegato per il biennio 2002/03. Contenuti invece i tempi delle trattative: 1,8 mesi contro gli 8,4 richiesti per il precedente contratto, che però riguardava non solo la parte economica, come l'attuale, ma anche quella normativa, solitamente più complicata.


Nella scuola per rinnovare il primo biennio sono stati necessari dieci mesi per l'arrivo della direttiva e circa sette per la contrattazione; nel secondo biennio, l'attesa per l'atto di indirizzo è arrivata a 20 mesi e un mese e mezzo, invece, la trattativa. ´Quando il mandato è chiaro, la contrattazione è di breve durata', precisa il presidente dell'agenzia, Guido Fantoni, ´i ritardi registrati, lo dimostrano i fatti, non sono imputabili all'Aran'.