Decreto su formazione e reclutamento.
Senza la nuova abilitazione
non si accede al concorso.
da
Tuttoscuola
del 4/11/2005
La nuova formazione universitaria per
tutti coloro che intendono insegnare nelle scuole italiane partirà dal
prossimo anno accademico 2006-2007, secondo quanto prevede in decreto
legislativo 17 ottobre 2005, applicativo dell’art. 5 della legge
delega di riforma e in attesa di pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Al termine del successivo anno accademico vi saranno quindi i primi
docenti che conseguiranno la laurea magistrale di specializzazione
nell’insegnamento nei diversi ordini di scuola.
Unitamente alla discussione della tesi di laurea essi dovranno
sostenere anche l’esame di Stato (come avviene oggi per i corsisti
delle Ssis), conseguendo in questo modo l’abilitazione.
Con questa nuova abilitazione i docenti conseguiranno l’iscrizione ad
un albo regionale e, a cominciare dal 2008-2009, verranno assegnati
per un anno alle scuole per svolgere ad ogni effetto attività di
insegnamento (con retribuzione).
Quella abilitazione e quell’anno di praticantato (anno di
applicazione) costituiranno titoli esclusivi per accedere ai concorsi
per titoli ed esami per l’assunzione nei ruoli docenti.
Per i successivi concorsi le vecchie abilitazioni potranno essere
computate solo come titolo aggiuntivo, ma per l’accesso occorrerà
tassativamente la nuova abilitazione come afferma l’art. 1 del decreto
(A partire dall'anno scolastico
successivo a quello di conclusione dei primi corsi........ il possesso
dell'abilitazione..., attestato dall'iscrizione negli albi regionali
... costituisce, unitamente alla valutazione positiva dell'anno di
applicazione svolto..., requisito esclusivo per l'ammissione ai
concorsi a posti di insegnamento nelle scuole statali... da bandire a
cadenza almeno triennale secondo le esigenze della programmazione, nel
rispetto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche).
La nuova laurea diventa, dunque, il passaggio obbligato per quella
abilitazione. E, senza quella abilitazione, niente concorsi. Si può
sperare che il Miur disponga, con i decreti di attuazione, vie di
facilitazione per non rendere inutili le vecchie lauree e le vecchie
abilitazioni. Oppure, come auspica l’ANP (www.anp.it) si intervenga,
anche per altri aspetti, a modificare il decreto entro i prossimi 18
mesi.