I Revisori dei conti vigileranno sulla contrattazione di istituto. Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola del 10/11/2005
E i sindacati protestano e contestano la decisione del Ministero che determinerebbe una vera e propria limitazione dell'autonomia scolastica. Ma probabilmente alcuni "controlli" sono graditi anche agli stessi sindacati.
D’ora innanzi la verifica dei Revisori dei Conti sulla compatibilità finanziaria dei contratti di istituto sarà molto più puntuale e rigorosa: nel sistema informatizzato che i Revisori utilizzano per verbalizzare le loro verifiche (il cosiddetto programma "Athena 2") è stato infatti inserito uno schema di verbale preciso ed analitico che ha già sollevato le proteste di qualche organizzazione sindacale. I Revisori dovranno controllare praticamente tutti i dettagli, sia quelli formali sia quelli sostanziali. Per cominciare, bisognerà verificare che le delegazioni trattanti siano regolarmente composte e poi si prenderà in esame anche la proposta contrattuale iniziale del dirigente scolastico per stabilire se sia stata formalizzata in tempi congrui rispetto all’inizio dell’anno scolastico (sul termine "congruo", c’è da giurarci, si scatenerà il contenzioso: qualcuno potrebbe argomentare che tutto ciò che avviene in tempi più rapidi rispetto ai contratti nazionali è del tutto legittimo!). Ma le due verifiche più importanti riguardano la conformita del contratto alle norme del CCNL in materia di orario di lavoro e il rispetto dei vincoli del CCNL. In realtà questa formulazione sembra nascondere uno scopo ben preciso: innanzitutto impedire che nelle scuole "dilaghi" la riduzione dell’orario di servizio del personale ATA da 36 a 35 ore che, pur adottata in accordo fra le parti (RSU e dirigente scolastico), non sempre è pienamente giustificate dalle norme del contratto nazionale; una seconda motivazione potrebbe essere ricercata nella stessa volontà delle organizzazioni sindacali restie ad accettare che i contratti di istituto regolamentino materie sulle quali il quadro contrattuale nazionale non è ancora del tutto definito. Lo scorso anno, per esempio, furono proprio alcuni sindacati provinciali ad impugnare contratti di scuola che tentavano di regolare la questione del tutor o quella del maggior impegno del personale docente e non docente connesso con le iscrizioni anticipate nella scuola dell’infanzia. I revisori dovranno anche verificare che la scuola non liquidi nessun compenso, neppure sotto forma di "acconto" prima che il contratto sia stato "vidimato". Quest’anno, quindi, RSU e dirigenti scolastici dovranno prestare la massima attenzione nella stipula del contratto di scuola: se i revisori dovessero fare rilievi il contratto andrebbe infatti rivisto e, tenuto conto che le verifiche contabili avvengono mediamente ogni 3-4 mesi, si potrebbe correre il rischio di non riuscire a liquidare i compensi in tempi rapidi. |