Dieci anni di crescenti presenze straniere

nelle scuole italiane.

Tuttoscuola, del 7/11/2005

 

Solamente dieci anni fa gli alunni stranieri nelle scuole italiane, statali e non statali, erano 50 mila; l’anno scorso erano diventati più di sette volte tanto (361 mila).

Rispetto alla popolazione scolastica rappresentavano, allora, lo 0,56%, cioè uno straniero ogni 179 alunni iscritti nelle nostre scuole. L’anno scorso erano il 4,20% dell’intera popolazione scolastica nazionale, che è come dire che vi è uno straniero ogni 24 alunni.


All’inizio dell’ultimo decennio l’aumento annuo di alunni stranieri era dell’ordine di 10-15 mila unità; poi è passato a 25-30 mila unità, per raggiungere ultimamente una quota di incremento annuo superiore alle 50 mila unità.


Nell’ultimo quadriennio il numero di alunni stranieri è complessivamente raddoppiato, ma se si esamina la loro presenza negli istituti superiori, si rileva che l’aumento, pari ad una volta e mezzo il valore del 2001-2002, è stato il più alto tra tutti i settori scolastici, a dimostrazione del fatto che è in atto una scolarizzazione consolidata di alunni stranieri presenti da tempo nel nostro Paese.


Se si considera l’evoluzione del fenomeno migratorio solamente nell’ultimo biennio (da 232 mila a 361 mila), è facile verificare come l’incremento sia stato superiore al 50%, con l’eccezione degli istituti superiori che hanno sfiorato un aumento dell’80% in soli due anni.

La presenza di alunni stranieri nelle scuole italiane ha un dato particolare: è avvenuta in tempi rapidissimi e, a volte, in modo convulso, impedendo alle scuole e alle comunità locali di assorbire gradualmente il fenomeno, di programmare adeguate misure di sostegno, di formare il personale scolastico, di considerare come conquista l’intercultura, di interiorizzare il valore dell’integrazione.