Prove Invalsi, secondo anno.

Calogero Virzì, La Tecnica della Scuola del 28/11/2005

 

Secondo anno di prove sugli apprendimenti degli alunni e sul gradimento della riforma da parte degli operatori.

 

Martedì 29 novembre 2005 prove di italiano, mercoledì 30 prove di matematica, giovedì 1 dicembre prove di scienze. L’indagine riguarda le classi II° e IV° della scuola primaria; I° della scuola secondaria di primo grado; I° e III° della scuola secondaria di secondo grado. Per il primo ciclo sono previste prove oggettive a risposta chiusa a scelta multipla, con tre alternative di risposta per le classi II della scuola primaria e quattro o cinque alternative di risposta per le classi IV della scuola primaria e le classi I della scuola secondaria di primo grado. Per il secondo ciclo le prove saranno a risposta chiusa a scelta multipla, con quattro o cinque alternative di risposta.

Sul primo ciclo la partecipazione è obbligatoria, fatta eccezione per la Val d’Aosta, ove sarà l'Amministrazione regionale a decidere se la somministrazione sarà obbligatoria o volontaria tenendo conto dei tempi e della modalità di attuazione della riforma sul suo territorio e della sua specificità statutaria. Sul secondo ciclo possono partecipare tutte le istituzioni scolastiche statali, le istituzioni scolastiche non statali paritarie e le istituzioni scolastiche non statali non paritarie.

La partecipazione è volontaria ed è necessaria l'iscrizione alla rilevazione per poter partecipare.

La somministrazione avverrà secondo diverse modalità, cartacea, informatica e mista. Cartacea: con materiale (prove, manuali e modulistica) inviato dall'INValSI al Dirigente scolastico. Informatica: riservata alle istituzioni scolastiche con almeno un laboratorio o aula attrezzata con una rete locale di computer avente accesso diretto ad Internet. Mista: alcune classi della stessa istituzione scolastica parteciperanno in modalità informatica e le rimanenti parteciperanno in modalità cartacea.

L'Invalsi al termine della valutazione, tratterà in maniera assolutamente anonima i test somministrati. Per garantire l'anonimato, rendendo impossibile risalire allo studente, a questi viene attribuito un codice casuale diverso dal codice noto alla istituzione scolastica.

Il contenuto su cui verteranno le prove è top secret: si parla di apprendimenti degli alunni nei due anni precedenti con riferimento alle Indicazioni nazionali introdotte dalla nuova riforma. Nulla è dato sapere sui criteri adottati per la formulazione dei quesiti e per la valutazione dei risultati.

L’11 novembre, durante una conferenza stampa a cui ha partecipato il Ministro Moratti, l’Invalsi ha reso pubblica una sintesi dei risultati dello scorso anno.