Arretrati del contratto.
Il Governo tace e il sindacato va allo sciopero.
Tuttoscuola del 14 novembre 2005
È evidente ormai che il Governo non
autorizzerà il contratto della scuola in tempi brevi, con l’obiettivo
di spostare la competenza degli oneri finanziari sul prossimo
esercizio finanziario.
Questo significa rinviare la corresponsione degli arretrati al 2006.
Ma significa anche eludere gli impegni politici e gli obblighi
contrattuali che prevedono in tempi brevissimi la pronuncia
governativa sull’accordo intervenuto tra Aran e sindacati.
Invece, come hanno evidenziato i sindacati confederali della scuola
nel loro documento unitario (www.cislscuola.it), il Governo, dopo aver
"secretato" nei cassetti del ministero dell’Economia l’accordo, tace
ancora a distanza di 50 giorni dalla sua definizione, nonostante "la
firma di un contratto sia un atto ufficiale, un impegno tra le parti
che deve essere rispettato".
Il Consiglio dei Ministri rinvia, invece, di settimana in settimana,
la prevista e dovuta autorizzazione, negando gli adeguamenti dello
stipendio ad oltre un milione di lavoratori.
È una situazione drammaticamente paradossale – commentano i segretari
generali Panini, Scrima e Di Menna. Pertanto, di fronte al mancato
rispetto degli impegni presi, il personale della scuola sciopererà per
l’intera giornata del 25 novembre "per manifestare la propria
indignazione e rivendicare il rispetto degli accordi sottoscritti".
"Lo sciopero per l’intera giornata del giorno 25 novembre riguarda
anche i Dirigenti Scolastici che attendono ancora il rinnovo del loro
contratto da ben 4 anni".
Non aderisce allo sciopero lo Snals che, comunque, "protesta per
l’ulteriore ingiustificato rinvio che compromette la corresponsione
dei nuovi stipendi entro dicembre, e auspica che il governo sappia
rispondere con atti positivi al profondo disagio e delusione del
personale della scuola onde evitare inevitabili conseguenti
demotivazioni in un settore così strategico per lo sviluppo civile e
sociale del nostro paese".