SCUOLA
Modificato il parere sull’insegnamento dell’evoluzionismo. Da chi?

Darwin, il giallo del rapporto sparito.

Pietro Greco l'Unità del 7/11/2005

 

Dal «disegno intelligente» al «disegno censorio»? L'idea di cacciare Charles Darwin dalla scuole italiane da tragedia (culturale) si sta trasformando in farsa. Lo ha dimostrato Telmo Pievani, giovane filosofo della biologia in forze all'università Bicocca di Milano, pubblicando sul numero appena giunto in edicola di MicroMega il rapporto consegnato alla signora Letizia Moratti dalla «commissione dei saggi» nominata dal medesimo Ministro con il compito davvero singolare di valutare se è il caso di insegnare la teoria dell'evoluzione biologica di Charles Darwin nelle scuole italiane. Di questo atto pubblico esistono due versioni molto diverse tra loro ed entrambe semiclandestine.

Ma è bene far parlare i fatti. All'inizio del 2004 diventano note le «Indicazioni nazionali» con cui una commissione ministeriale nominata da Letizia Moratti ha riformato il programma di studi del primo ciclo di istruzione obbligatoria (scuole elementari e medie inferiori). Le «Indicazioni» di fatto aboliscono l'insegnamento della teoria darwiniana dell'evoluzione biologica in queste scuole.

L'Unità fu tra i primi giornali a denunciare l'inaudita censura. Cacciare Darwin dalle scuole avrebbe coperto di ridicolo e di vergogna l'Italia e privato i ragazzi italiani dell'unico strumento scientifico per capire i fatti della vita. La protesta diviene, in breve, generale. Rimbalzando su molti (non tutti) i media e soprattutto all'estero. Colta di sorpresa, Letizia Moratti reagisce. E il 28 aprile 2004 nomina una Commissione per valutare se e come Charles Darwin deve essere riammesso nelle scuole italiane del primo ciclo. La Commissione è di alto prestigio: presieduta da Rita Levi Montalcini, è composta da Carlo Rubbia, Roberto Colombo e Vittorio Sgaramella. Presentandola, Letizia Moratti assicura che il Ministero si atterrà alle sue valutazioni nella promulgazione dei programmi scolastici.

Dovendo superare qualche ostacolo, Rita Levi Montalcini riesce a consegnare il rapporto richiesto solo dieci mesi dopo, il 25 febbraio 2005. Il Ministro ne dà notizia esprimendo «viva soddisfazione per la collaborazione degli illustri studiosi» e comunica alla nazione di aver trasmesso il rapporto alla struttura amministrativa «affinché provveda a integrare i piani di studio della scuola primaria e secondaria di primo grado in base alle riflessioni fornite».

Già, ma quali sono le «riflessioni fornite»? Chiunque richieda al Ministero una copia del rapporto ottiene, in pratica, un rifiuto. Il rapporto resta segreto. Quasi fosse segretato. Indiscrezioni (autorevoli) confermano tuttavia che contiene l'unica indicazione possibile: anche in Italia Charles Darwin non solo può, ma deve essere insegnato nelle scuole elementari e medie.

I mesi passano nel più totale silenzio. Solo il 6 settembre 2005, alla presentazione del nuovo anno scolastico, Letizia Moratti ribadisce che Darwin tornerà nelle scuole. Anche se è ammesso solo in terza media.

Intanto il rapporto della Commissione resta di fatto segreto. Perché? Non ci sono spiegazioni ufficiali. Telmo Pievani riesce tuttavia a ottenere e pubblicare il testo consegnato da Rita Levi Montalcini al Ministro. È un testo interessante. Non solo ribadisce ciò che è ovvio: la spiegazione darwiniana è l'unica teoria scientifica in grado di spiegare i fatti della vita. Non solo ribadisce che può e deve essere insegnata nelle scuole elementari e medie. Ma sostiene, anche, che chi ha cercato di cacciare Darwin dalle scuole italiane ha compiuto un «errore intollerabile in una società che si ritiene civile». E questo errore è stato compiuto probabilmente per mera ignoranza.

Il rapporto, dunque, è piuttosto duro con gli «estensori delle nuove norme ministeriali». È probabilmente per questo che - aggiungendo errore intollerabile a errore intollerabile in una società che si ritiene civile - è stato, di fatto, segretato.

Ma, forse, c'è di più. E di peggio. MicroMega, infatti, pubblica una seconda versione del rapporto, che circola negli uffici del Ministero, successiva alla prima e visibilmente manipolata. In questa seconda versione le frasi critiche più dure verso chi ha cercato di cacciare Darwin dalle scuole sono state cassate. E un intero paragrafo addirittura riscritto. A una lettura comparata la nuova versione del rapporto appare ammorbidita e più attenta alle motivazioni degli estensori delle «Indicazioni nazionali» che hanno cacciato Darwin dalle scuole elementari e media.

Il sospetto è che qualcuno abbia cercato da un lato di riscrivere il rapporto e dall'altro di rallentarne le conseguenze. In altri termini il sospetto è che qualcuno abbia ideato e tentato di portare a termine un «disegno censorio». A stento frenato dal clamore di una censura operata a scapito di una Commissione nominata dal Ministro, composta da illustri studiosi tra cui due premi Nobel.

Restano alcune domande. Cui, con una piena assunzione di responsabilità politica, chiediamo al Ministro, signora Letizia Moratti, di rispondere.

Quando sarà possibile ottenere la «versione ufficiale» del rapporto Montalcini? C'è stato davvero un tentativo di censura? E chi lo ha operato? Come mai esiste una versione del rapporto Montalcini, chi l'ha redatta e a che scopo? Quando Charles Darwin ritornerà nelle scuole italiane di ogni ordine e grado?