Documento del Miur fa chiarezza sugli interventi.

Riforma scuola, dossier di difesa.

da ItaliaOggi del 4/11/2005

 

Un dossier contro ´le leggende metropolitane' relative alla riforma della scuola e contro le ´bugie' diffuse soprattutto via internet. Il ministro dell'istruzione, Letizia Moratti, ieri ha preso carta e penna e ha inviato a tutti i giornali una ricca documentazione sugli anticipi delle iscrizioni, il piano di studi, l'alternanza scuola-lavoro, l'obbligo scolastico, il tutor, il portfolio delle competenze, sull'autonomia scolastica e la gestione del personale. Si parte dal decreto n. 59/2004, che attua la legge n. 53/2003 per quanto riguarda il tutor. ´Non è un docente gerarchicamente superiore, è una funzione dell'insegnamento'. E poi: un taglio di 100 mila posti nella scuola, tra leggi finanziarie e decreti attuativi? Falso, le riduzioni previste dovevano essere di 8.936 posti nel 2002-2003, 12.651 nel 2003-2004 e 12.260 nel 2004-2005. ´In effetti, le riduzioni effettive sono state di 6.878 posti nel 2002-2003, 10.338 nel 2003-2004 e sono ancora in corso di verifica quelle relative al 2004-2005. Le economie realizzate, pari a 571,80 milioni di euro', assicurano a viale Trastevere, ´sono state tutte destinate alla valorizzazione professionale degli insegnanti'. Sull'alternanza scuola-lavoro si puntualizza che la sua concreta attuazione non prescinde da accordi con le regioni e sul diritto-dovere all'istruzione e alla formazione si fa notare che equivale all'obbligo di studio per 12 anni.

Quanto alle polemiche relative al decreto sul secondo ciclo, il ministero sottolinea come gli adempimenti relativi agli aspetti organizzativo-gestionali avverranno ´attraverso un confronto con le regioni e le autonomie locali in sede di conferenza unificata'. Sulle risorse per l'attuazione della riforma, la Moratti sostiene che ´le fonti di finanziamento sono molteplici e non si legano al solo piano programmatico´.Dura replica di Enrico Panini, segretario Cgil scuola, che parla di una ´missione consenso' del Miur ´impossibile perché contrasta sia con i fatti sia con l'esperienza concreta di milioni di cittadini'.