La scuola che piace al signore delle ferriere.

di Luciano Campagna*, da la Repubblica del 24/3/2005

 

Mi verrebbe voglia di parlare della bozza di riforma delle superiori e vorrei partire dall'idea di fondo: la scuola che si articolerebbe in due sistemi, quello dei licei e quello della formazione professionale.

Sembra quasi di leggere una pagina del Signore delle ferriere, sembra di essere tornati a più di un secolo fa, quando non si immaginava altra possibilità per le classi subalterne che un avviamento professionale, con un bassissimo o quasi inesistente livello culturale. Il tempo è galantuomo e, negli anni, ha fatto giustizia di questa aberrazione veterofeudale, con la nascita degli istituti tecnici per ragazzi indirizzati, sì, al mondo del lavoro, ma non visti solamente come braccia lavorative.

Con la nuova scuola, si dice, dalla formazione professionale sarà sempre possibile passare al sistema dei licei, ma io immagino che un ragazzo che ha fatto il tornitore per due anni incontri qualche difficoltà nel sostenere esami integrativi di filosofia, letteratura inglese, greco…

I promotori di questa riforma proclamano lodevoli intenzioni di dare pari dignità ai due sistemi ma mi risulta che anche Confindustria sia imbufalita.

Anche loro disinformati? Anche loro un covo di comunisti?

*Professore di lettere del liceo classico Beccaria