Scuola.
Obbligo di imparare fino alla maggiore età.
dall'ANSA del 24/3/2005
ROMA - L'obbligo scolastico diventa
diritto-dovere all'istruzione e alla formazione. A sancire questo
passaggio - contestatissimo dall'opposizione e dai sindacati - e' un
decreto legislativo varato oggi dal consiglio dei ministri assieme a
un altro provvedimento che introduce la possibilità di alternare alle
lezioni in classe tirocini in azienda. Entrambi attuano la riforma
della scuola targata Moratti.
Il decreto sul 'diritto-dovere' assicura a tutti il diritto
all'istruzione e alla formazione per almeno 12 anni e, comunque, sino
al conseguimento del 18/o anno di età. Questo percorso comprende il
primo ciclo di istruzione (scuola primaria e scuola secondaria di
primo grado) e il secondo ciclo che include licei, sistema
dell'istruzione e formazione professionale e apprendistato. Dunque,
scuola, formazione e apprendistato vengono considerati allo stesso
livello.
''L'innalzamento del livello di scolarità avrà effetti positivi - ha
garantito il ministro Moratti presentando il suo provvedimento - sui
singoli studenti e più in generale sul sistema Paese. Tutte le
statistiche, infatti, concordano sul fatto che a livelli di istruzione
e formazione più elevati corrispondono posti di lavoro più qualificati
e più remunerati: secondo l'Ocse a ogni anno di istruzione e
formazione in più corrisponde un punto in più del Pil".
Rassicurazioni che non convincono affatto le forze dell'opposizione
secondo le quali assolvere all'obbligo scolastico andando a scuola non
e' esattamente uguale ad assolverlo frequentando, ad esempio, un corso
per apprendisti parrucchieri.
Il decreto prevede comunque l'istituzione di un'Anagrafe nazionale
degli studenti, che, vigilando sugli eventuali abbandoni, consentirà
di contrastare la dispersione scolastica. ''Dal prossimo anno
scolastico - ha informato il ministro - il sistema scolastico e
formativo accoglierà 30.000 ragazzi in più che si aggiungono ai 90.000
già reinseriti grazie alle sperimentazioni già avviate".
Quanto all'altro provvedimento, consente ai ragazzi che abbiano
compiuto i 15 anni di alternare alle lezioni in classe esperienze
professionali. Potranno beneficiare di questa possibilità non solo gli
studenti degli istituti tecnici e professionali ma anche quelli dei
licei (in due anni di sperimentazione tuttavia su 418 scuole
secondarie superiori coinvolte, soltanto 53 sono licei) grazie a
convenzioni tra le scuole e camere di commercio, enti pubblici e
privati (compresi quelli di ricerca), imprese e mondo del
volontariato.
Le ore trascorse in azienda (anche in periodi diversi da quelli
fissati dal calendario delle lezioni) faranno parte integrante del
tempo scuola e serviranno ad acquisire crediti formativi. Un decreto,
questo sull'alternanza scuola-lavoro, che è stato accolto con favore
senz'altro dalla Confindustria secondo la quale ''si tratta di un
passo importante per avvicinare i giovani all'impresa e accrescere la
competitività del nostro Paese".