Anche la
Repubblica parla di "rivoluzione" e di "obbligo" fino ai 18:
possibile tanta disinformazione? [ n.d.w.]
Via libera del consiglio dei ministri al decreto
attuativo.
Passa anche l'alternanza tra studio e lavoro per
gli studenti dai 15 anni.
La rivoluzione della scuola
Sarà obbligatoria fino ai 18 anni.
La rivoluzione della scuola. Sarà obbligatoria
fino ai 18 anni.
Innalzato il livello di scolarità da 9 a 12
anni: coinvolti 30 mila ragazzi..
da
la Repubblica del
24 marzo 2005
ROMA - Tutti a scuola fino a 18 anni e lavoro
alternato alla scuola. Si riferiscono a questi punti i due decreti
legge approvati oggi dal Consiglio dei ministri che prevedono
l'obbligo scolastico e formativo fino a diciotto anni e percorsi di
alternanza fra scuola e lavoro per gli studenti a partire dai 15 anni.
Il primo provvedimento disciplina il diritto-dovere all'istruzione e
alla formazione e già dal prossimo anno scolastico ci saranno
all'interno del sistema di istruzione e formazione oltre 30.000
ragazze e ragazzi in più. Lo ha specificato il ministro Letizia
Moratti che ha commentato il provvedimento appena approvato
sottolineando che la norma di legge eleva "l'obbligo all'istruzione e
alla formazione per tutti dai nove anni precedenti a dodici".
L'innalzamento dell'obbligo sarà progressivo e già dal prossimo anno
salirà da nove a dieci anni. Per raggiungere questo obiettivo, ha
spiegato il ministro, vengono investiti circa 16 milioni di euro
l'anno, tratti dalla finanziaria 2004, per l'esenzione dalle tasse e
per l'incremento delle spese di funzionamento. A seguire, per
garantire l'innalzamento di un ulteriore anno di obbligo scolastico e
formativo (da dieci a undici anni) saranno utilizzate risorse della
Finanziaria 2005 per 25 milioni di euro.
Dal prossimo anno dunque, ha sottolineato il ministro, saranno
inseriti nel sistema scolastico e formativo 30.000 ragazzi in più ogni
anno che si aggiungeranno ai 90.000 già inseriti per effetto
dell'innalzamento dell'obbligo di un anno già attuato e dei percorsi
sperimentali di formazione professionale realizzati dalle regioni.
Ancora, ha aggiunto, "vengono aumentate da 34 a 45 milioni, con un
incremento di 11 milioni, le risorse destinate al completamento dei
corsi sperimentali di istruzione e formazione professionale e
all'attivazione del quarto anno".
L'innalzamento del livello di scolarità, ha detto ancora Moratti,
"avrà effetti positivi sui singoli studenti e più in generale sul
sistema Paese. Tutte le statistiche nazionali e internazionali,
infatti - ha osservato - concordano sul fatto che a livelli di
istruzione e formazione più elevati corrispondono posti di lavoro più
qualificati e più remunerati. Secondo L'Ocse - ha precisato - ad ogni
anno di istruzione e formazione in più corrisponde un punto in più del
Pil".
La progressività dell'innalzamento dell'obbligo è un punto sul quale
il ministro ha insistito: "la legge prevede complessivamente - ha
specificato - l'innalzamento da nove a dodici anni; quest'anno sarà da
nove a dieci, nel 2006 lo stanziamento in finanziaria ci consentirà di
andare da dieci a undici e l'anno successivo da undici a dodici.
L'innalzamento dell'obbligo - ha spiegato - significa innalzare le
capacità di conoscenza e competenza dei giovani e quindi dar loro
l'opportunità di un lavoro più qualificato e più remunerato".
Numerosi gli impegni e le precisazioni che il decreto legislativo
prevede e dispone: Fra l'altro parla espressamente della
responsabilità dei genitori per l'adempimento del dovere di istruzione
e formazione, dispone che siano i Comuni a vigilare sull'ottemperanza
sia per quanto riguarda le scuole che i centri di formazione
professionale accreditati dalle Regioni, prevede servizi di
orientamento delle scuole secondarie sulla base dei percorsi
personalizzati di ciascun allievo con il coinvolgimento delle famiglie
e delle istituzioni scolastiche e formative. Dispone inoltre sanzioni
per i genitori inadempienti, l'esenzione da qualsiasi tassa di
frequenza per le scuole statali e un sistema di monitoraggio congiunto
dei ministeri dell'Istruzione e del Lavoro sull'attuazione del decreto
con relazione triennale al Parlamento.
'Vengono aumentate da 34 a 45 milioni, con un incremento di 11 milioni
-sottolinea Moratti- le risorse destinate al completamento dei corsi
sperimentali di istruzione e formazione professionale e
all'attivazione del quarto anno". Il secondo decreto approvato oggi
prevede che gli studenti "che abbiano compiuto il 15esimo anno di età
potranno realizzare i corsi del secondo ciclo in alternanza
scuola-lavoro, sia nei percorsi liceali sia in quelli dell'istruzione
e formazione professionale. Questa particolare metodologia -si legge
nella nota- serve a rendere l'apprendimento più attraente per i
giovani, come raccomandato dall'Unione europea".