SPECIALE EURYDICE/ Rapporto 2005 sulle riforme dell'organizzazione del lavoro in Europa. Meno docenti, più decentramento. È in caduta l'appeal socio-economico della professione di Benedetta P. Pacelli, da ItaliaOggi del 22/3/2005
Cambia la docenza in Europa, si svuota l'organico e si decentrano le funzioni. In trent'anni i docenti sono cambiati più della scuola. Il fenomeno non è solo italiano e presenta analogie in tutto il resto d'Europa. Sotto la lente d'ingrandimento di Eurydice, la rete informativa delle scuole europee, è finito l'insegnante europeo. L'ultima indagine, presentata il 12 marzo scorso, è stata svolta sul segmento della scuola media inferiore in tutti i paesi d'Europa e pone al centro la questione del cambiamento professionale in quasi trent'anni di storia della scuola, dal 1975 al 2002. Ne scaturisce la fotografia di una scuola attraversata dal cambiamento, dalla contestazione studentesca alla società della conoscenza, ma soprattutto di un docente in grado di sostenerla anche nei passaggi più delicati. Ma gli studiosi avvertono: ci troviamo di fronte a un aumento del lavoro e contemporaneamente ad una retrocessione di status socio-economico. Nel tempo è diventato un tratto continentale, quasi una modalità europea, il fatto che l'insegnante venga percepito sempre più come una risorsa in funzione delle ragioni economiche e di bilancio dei singoli stati-nazione. Un bilancio storico per molti versi deludente, dunque, soprattutto in vista della sfida futura che vorrebbe porre al centro l'attrattiva professionale presso le nuove generazioni.
Il confronto Ue: cambia la docenza, si svuota l'organico Quasi tutti i paesi europei, ad eccezione di Cipro, Lussemburgo e Romania, hanno avviato un qualche processo riformatore del sistema d'istruzione. Nella maggior parte dei casi la tendenza è stata quella di una relativa privatizzazione del rapporto di lavoro, della devoluzione di responsabilità e competenze d'istruzione alle scuole e ai singoli insegnanti, dell'allungamento dell'età professionale per effetto delle riforme pensionistiche. Una considerazione a sé meritano casi come quelli di Regno Unito e Olanda, in cui vigono formule più aperte al libero mercato e che comunque rappresentano casi limite di una condizione che, in Europa, riguarda molti. In questi paesi, soprattutto in Olanda, si assiste al fenomeno che gli studiosi chiamano del teacher shortage, cioè del vuoto d'organico. In Olanda le strategie di contenimento della mancanza di risorse umane per l'insegnamento hanno affrontato la questione introducendo incentivi agli insegnanti, perché procrastinassero la propria entrata in quiescenza. Misure che rischiano di non rivelarsi tattiche, se è vero che i governi hanno contemporaneamente deregolamentato la questione dell'ingresso alla professione, rendendo più facile il passaggio alla docenza per persone provenienti da altre professioni.
Parole d'ordine: decentramento e formazione La formazione iniziale, quella in servizio e il decentramento costituiscono il nucleo dell'agenda riformatrice in quasi tutta Europa. In Austria, per esempio, la riforma ha interessato soprattutto la formazione iniziale dei docenti, estendendo nel tempo il periodo di ingresso alla professione, una specie di tirocinio avanzato, e completandolo con esami volti a qualificare l'insegnante e a introdurlo de facto nella professione. Contemporaneamente sono state rinforzate le misure di formazione in servizio. In generale, dal 1990 la tendenza degli stati è stata quella di assimilare gli insegnanti al resto dei loro impiegati, con conseguente centralizzazione dell'offerta formativa (iniziale e in servizio) a loro rivolta. Alla centralizzazione della formazione dei docenti corrisponde il decentramento delle responsabilità e delle competenze in ordine all'erogazione del servizio d'istruzione. Le ricette devolutive presentano comunque qualche interessante distinguo. In Finlandia, Danimarca e Svezia, per esempio, il decentramento ha coinvolto direttamente gli enti territoriali che decidono, caso per caso, l'assegnazione alle scuole di deleghe in ordine al servizio. |