CONTRARI
Opposizione, sindacati e studenti all’attacco:
«Il diritto-dovere non è obbligo»
«E’ un imbroglio: il ragazzo lavora
e dicono che sta studiando».
di e. g. p. da
Il Corriere della Sera del
25/3/2005
ROMA — E’ un coro di critiche quello che
accompagna, a sinistra, il varo dei decreti Moratti. Se i Ds parlano
apertamente di «imbroglio» e gli studenti dell’Uds gridano alla
«menzogna perché l’obbligo scolastico si è abbassato», per la
Margherita non ci sono dubbi: «I decreti indeboliscono l’asse
dell’istruzione». Severo anche il giudizio dei sindacati, con la Cgil
che attraverso il segretario, Enrico Panini (nella foto), parla senza
remore di «bugia colossale» rispetto alla parte riguardante l’obbligo
scolastico.
Critiche, dunque. E anche pesanti. A prendere decisa posizione contro
sono state soprattutto le parlamentari diessine Alba Sasso e Maria
Chiara Acciarini e la senatrice della Margherita Albertina Soliani.
«Mentre tarda a uscire il decreto sulle secondarie superiori, sul
quale non c’è l’accordo nella stessa maggioranza — afferma Sasso — già
si definisce che non c’è più l’obbligo scolastico, sostituito da un
più labile concetto di diritto-dovere. A tredici anni le ragazze e i
ragazzi dovranno scegliere fra due percorsi diversificati e
differenziati: si va a lavorare senza alcuna protezione contrattuale e
vale come se si andasse a scuola. Inoltre la dispersione scolastica è
solo occultata».
Rincara la dose la Acciarini: «Nei giorni dell’attacco alla
Costituzione sparisce anche l’obbligo scolastico. Deve essere chiaro a
tutti — ha affermato — che con l’approvazione di questi due decreti
legislativi l’obbligo scompare È una grave violazione della
Costituzione». Per mauro Marino (Margherita), si tratta solo di uno
«spot elettorale», mentre Silvia Costa ricorda: «L’obbligo fino a 18
anni l’ha varato il governo dell’Ulivo ben 6 anni fa».