Tecnologia sui banchi.

L' «e-book» sbarca nelle aule italiane.

Da settembre il libro elettronico verrà sperimentato
come strumento didattico in 150 scuole.
Polemiche sulla scelta dei partner

di Vito Lops, da Il Sole 24 Ore del 10/3/2005.

 

L' e book arriva sui banchi di scuola. Dal prossimo anno molti studenti italiani potranno affiancare alla consueta modalità di apprendimento su carta anche quella digitale. Per leggere la Divina Commedia sarà così sufficiente il monitor di un computer. Un percorso multimediale che consentirà di visualizzare immagini, link a glossari, informazioni e molti altri elementi assenti in una qualsiasi edizione di un libro stampato.

L'iniziativa è del Comitato dei ministri per la Società dell'informazione che, in condominio con il ministero per l'Innovazione, ha stanziato 3 milioni di euro per un progetto che prevede la sperimentazione di libri elettronici in 150 scuole medie e superiori di quattro regioni italiane: Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia. « Si tratta di un ampio programma - sottolinea Alessandro Musumeci, direttore dei Sistemi informativi del ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca- attraverso il quale vogliamo sperimentare il valore aggiunto che potrebbe derivare dall'apprendimento delle principali discipline scolastiche con l'utilizzo delle tecnologie».

La polemica sui partner. Faranno parte del progetto diversi partner editoriali che cureranno, oltre alla questione legale del diritto d'autore, anche quella multimediale dei contenuti. Inizialmente si è parlato di Ibm e Mondadori come fornitori, ma dopo la denuncia sollevata dal settimanale « L'espresso » il consigliere Musumeci ha fatto un passo indietro. Stando a quanto riportato dal settimanale, infatti, la scelta delle due aziende - entrambe vicine a esponenti del Governo - sarebbe avvenuta senza una gara d'appalto e con le altre imprese del settore completamente all'oscuro di tutto. « Citare Ibm e Mondadori nel comunicato stampa è stato un errore- ha ammesso Musumeci- in realtà stiamo valutando con l'Associazione italiana editori tra decine di proposte per il nuovo e book. Al momento non è stata fatta nessuna scelta definitiva: approfitto anzi di questa sede per lanciare un appello ai principali editori italiani a presentare i loro progetti presso la direzione dei Sistemi informativi del ministero » . Gli e book che verranno adottati non saranno infatti la semplice trasposizione su un supporto digitale di un testo stampato ma rappresenteranno una versione rinnovata, più snella e multimediale. Pertanto i contenuti saranno ridotti rispetto al corrispondente testo cartaceo, ma verranno aggiunti nuovi elementi per dare ai libri un corredo ipertestuale e interattivo. Gli e book destinati alle aule italiane comprenderanno anche una parte dedicata alla valutazione dell'apprendimento, completa di esercizi e soluzioni. Il modello. I nuovi e book pensati per l'apprendimento scolastico saranno realizzati sul modello di altri progetti già avviati dal ministero dell'Istruzione, come il Divertinglese, una modalità di insegnamento della lingua inglese ai bambini realizzata in collaborazione con Rai educational attraverso l'utilizzo di una piattaforma multimediale: i suoi corsi si basano sulla visualizzazione di contenuti su Internet e su lezioni interattive via satellite. «Oggi in Italia ci sono 3mila scuole che utilizzano il Divertinglese - continua Musumeci -, questo ci rende fiduciosi sugli esiti della sperimentazione dell'e book nelle quattro regioni campione».

I tempi previsti. Il periodo di prova durerà un anno scolastico e comincerà il prossimo settembre. In ciascuna delle scuole campione verrà messo a confronto il grado di apprendimento degli studenti del corso sperimentale con quello degli altri alunni che non testeranno l'e book. «Il nostro obiettivo - sottolinea Mario Dutto, direttore scolastico della Lombardia - è quello di misurare le differenze nell'apprendimento per avere un immediato riscontro degli eventuali effetti positivi derivanti dall'utilizzo dell'ebook». Prima della sperimentazione effettiva, ci sarà un periodo di rodaggio destinato alla formazione dei docenti, con corsi in sede e lezioni a distanza in modalità e learning.