Approvati diritto all'istruzione e alternanza scuola-lavoro. Costi blocca riforme. Solo il 4% dei giovani farà gli stage. di Alessandra Ricciardi da ItaliaOggi del 29/3/2005
Scuola e stage in impresa fino ai 18 anni. Sulla carta, perché nella realtà le nuove disposizioni dovranno fare i conti con la penuria di fondi. A partire dal prossimo anno, infatti, il diritto all'istruzione, che prende il posto del vecchio obbligo scolastico, varrà solo fino al secondo anno delle superiori. La piena attuazione è rinviata a tempi migliori. Mentre per l'alternanza tra impresa e scuola sono stati stanziati a regime 30 milioni di euro, tanti quanti bastano, ha detto il servizio bilancio della camera, a soddisfare le richieste di poco più del 4% dei possibili richiedenti, ossia i giovani d'età compresa tra i 15 e i 18 anni. Diritto all'istruzione e alternanza scuola-lavoro sono previsti da due decreti (disponibili sul sito: www.istruzione.it), attuativi della riforma Moratti, che sono stati approvati definitivamente lo scorso giovedì dal consiglio dei ministri (si veda ItaliaOggi del 25 marzo). Commenti positivi quelli di Confindustria, che afferma: "Ora il sistema educativo è più europeo,perché è dimostrato che a livelli di istruzione e formazione più elevati corrispondono posti di lavoro più qualificati e più remunerati". Nettamente critici, invece, Cgil, Cisl e Uil scuola, che accusano il governo da un lato di avere sostituito l'obbligo con un fumoso diritto-dovere, che non assicura pari qualità e condizioni a tutti, e dall'altro di voler fare riforme a costo zero. Contrari i partiti di centro-sinistra, che parlano di un nuovo attacco alla Costituzione. ALTERNANZA Stanziati 30 milioni di euro a decorrere dal 2006, sono 10 i milioni per il 2005, per consentire ai ragazzi 15-18 anni di fare esperienze di lavoro in impresa, anche in periodi diversi dalle lezioni, contemporaneamente ai percorsi di istruzione o formazione. L'alternanza sarà progettata, realizzata e valutata sotto la responsabilità dei licei o dei centri di formazione in base ad apposite convenzioni con le imprese o con le camere di commercio, industria e artigianato, oppure con enti pubblici e privati disponibili ad accogliere gli studenti. Le attività saranno svolte sotto la guida di un docente con funzioni di tutor e varranno come crediti ai fini dell'iter scolastico. Sarà un decreto del ministero a definire, dopo intesa con le regioni, i criteri generali delle convenzioni, i requisiti che devono possedere le imprese, il modello di certificazione per la spendibilità a livello nazionale delle competenze acquisite. Secondo i conti del servizio bilancio della camera, con i finanziamenti disponibili potranno essere attivati 2.272 percorsi, accogliendo, nell'ipotesi migliore, 54 mila studenti della fascia 15-18 anni. Ossia circa il 4% dei 1,3 milioni di alunni potenzialmente interessati. DIRITTO/DOVERE La legge n. 53/2003 prevede l'obbligatorietà dell'istruzione e della formazione fino alla maggiore età. Dal 2005/2006, però, in attesa dell'emanazione dei decreti legislativi sul secondo ciclo, l'iscrizione e la frequenza gratuite riguarderanno solo i primi due anni degli istituti secondari superiori e i percorsi di istruzione e formazione professionale. Saranno i comuni a vigilare sull'adempimento da parte dei genitori del dovere di mandare i figli a scuola o nei centri di formazione professionale accreditati dalle regioni. Un'anagrafe nazionale evidenzierà gli abbandoni. |