Confermato lo sciopero del 18 marzo.

Mobilitazione dei Confederali per il rinnovo del contratto, ma anche per un "cambio di rotta" delle politiche ministeriali e governative nei riguardi della scuola pubblica statale. Aderiscono anche Cobas e Unicobas. Non ci saranno, invece, lo Snals e la Gilda che hanno organizzato proteste a parte.

di Alessandro Giuliani da La Tecnica della Scuola del 16/3/2005

 

Anche il personale della scuola si fermerà venerdì 18 marzo assieme a quello del pubblico impiego. Attraverso un comunicato unitario Flc-Cgil, Cisl e Uil scuola hanno fatto sapere che l'incontro con la parte pubblica del 15 marzo "il governo ha riproposto le quantità economiche per i rinnovi contrattuali già contenute nella legge Finanziaria per il 2005. Il governo ha altresì dato una generica disponibilità all'apertura di tavoli di approfondimento". Con i sindacati confederali, che hanno proclamato lo sciopero, hanno aderito gli autonomi di Cobas e Unicobas scuola.

Ma non è infatti solo il rinnovo del contratto (che per i dirigenti scolastici è scaduto da più di tre anni) a mobilitare i confederali: "il mondo della scuola protesta anche per un "cambio di rotta" delle politiche ministeriali e governative nei riguardi della scuola pubblica statale - dichiara Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola -, per l'immediata definizione delle immissioni in ruolo del personale, come previsto dalla legge 143 del 2004, a partire dal primo settembre 2005, e contro gli effetti di una riforma che sta funestando il primo ciclo e minaccia di scompaginare il secondo ciclo: sono gravissime le conseguenze di queste riforme sul piano della qualità dell'offerta formativa, della tenuta "nazionale" del sistema dell'istruzione e della formazione, e del mantenimento dei livelli occupazionali".

Contestualmente allo sciopero i sindacati confederali attiveranno manifestazioni a livello locale, e regionali, ma anche cortei, comizi, sit-in, presidi, volantinaggi ed incontri con esponenti politici e parlamentari. A Roma il personale della scuola si unirà ai lavoratori del pubblico impiego per sfilare in un'unica manifestazione. Gli Unicobos sfileranno a partire della 9,30 sotto viale Trastevere. I Cobas, sempre nella capitale, si ritroveranno invece alle 10 al Colosseo: previsti inoltre manifestazioni territoriali a Bologna, Brescia, Genova, Milano, Palermo e Pisa.

"Vogliamo ricordare - spiega Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas che la riforma Moratti nelle secondarie porterà al taglio di almeno 140.000 cattedre: 70.000 fra elementari e medie ed altrettante al superiore. A ciò si aggiunge la marginalizzazione delle educazioni ed l'eliminazione di intere materie come diritto ed economia aziendale, il taglio del 50% per educazione motoria. Completano il quadro il ritorno all'avviamento professionale, l'abbattimento della collegialità, la consegna di masse di studenti nelle mani dell'impresa con la cosiddetta "alternanza scuola lavoro" e la trasformazione dell'istruzione professionale in mero addestramento, con corsi anche di soli 2-3 anni a 15 ore settimanali e lo spostamento di docenti ed Ata nei ruoli regionali".

Non farà parte della protesta di venerdì lo Snals-Confsal che ha organizzato stamattina un incontro nazionale Roma tra i mille delegati sindacali: unanime la richiesta dei sindacalisti al Governo per un "immediato rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con un tasso del 9% per il biennio 2004/05, un punto percentuale in più di quanto chiesto dai confederali". Non ha aderito allo sciopero del 18 nemmeno la Gilda, che ha comunque lasciato ai propri iscritti la libertà di aderire ed ha programmato una fiaccolata nella capitala, con partenza da piazza San Marco e arrivo a piazza Navona, per lunedì 21 marzo.