Il ministro Moratti ha firmato il dm sugli
organici.
Scuola, scattano i tagli per gli Ata.
da ItaliaOggi del 6/5/2005
I bidelli pagano pegno alla Finanziaria. Saranno
i collaboratori scolastici infatti i più penalizzati dal giro di vite
inferto al personale ausiliario tecnico e amministrativo dal decreto
sugli organici firmato ieri dal ministro dell'istruzione, Letizia
Moratti. Il provvedimento, che attua le misure di contenimento della
spesa per il personale della legge finanziaria 2005, fa scendere
l'organico degli Ata da 258.266 a 255.715, centrando quel taglio
dell'1% fissato per quest'anno. Le 2.551 unità in meno di tutto il
personale si traducono in realtà in un taglio di 3.200 posti per il
solo profilo dei collaboratori scolastici, che così scendono a
165.655. Gli altri profili si sono infatti arricchiti di quasi 700
posti. Da soli, dunque, i collaboratori hanno dovuto sopportare una
riduzione del 2%, che in alcune regioni sale anche al 9% e si
contrappone addirittura alla crescita delle iscrizioni, come in Lazio,
Marche e Liguria.
La contrazione degli organici sarà pagata in termini di occupazione
soprattutto dai precari, visto che ogni anno sono circa 110 mila i
supplenti che sono chiamati a coprire i posti vuoti del contingente
autorizzato.
La ripartizione delle decurtazioni è avvenuta alla luce, si legge nel
decreto, delle ´necessarie condizioni di fruibilità del servizio
scolastico, in relazione al numero degli alunni, all'età degli stessi
nonché al tempo scuola delle istituzioni scolastiche'. Si è tenuto
conto, precisa il dicastero di viale Trastevere, anche delle
specifiche condizioni economiche, socio culturali, demografiche e
orografiche dei diversi ambiti territoriali. I direttori scolastici
regionali, in base al contingente assegnato, provvederanno alla
ripartizione tra le province. Una quota pari al 25% dei posti di ogni
scuola dovrà essere accantonata se il servizio di pulizia è fornita da
personale esterno all'amministrazione. La quota sale al 50% se si
ricorre alle collaborazioni di cui al decreto n. 66/2001. I posti così
accantonati, pur concorrendo a formare l'organico di diritto
dell'istituto, non sono disponibili per le operazioni di assunzione e
di mobilità. Il taglio più consistente riguarda la Sicilia, che perde
512 unità, seguita dalla Calabria, a - 446, e dalla Campania, a - 411.
Sono 4 le amministrazioni regionali che hanno visto invece accrescere
le loro dotazioni per il prossimo anno scolastico: Emilia Romagna,
Friuli, Lombardia e Veneto.