Con il nuovo contratto dei dirigenti

scuole autonome dal Miur?

da Tuttoscuola del 23 maggio 2005

 

Con tre anni e mezzo di ritardo sono, dunque, partite le trattative per il rinnovo del contratto dei dirigenti scolastici scaduto il 31 dicembre 2001.
Il confronto è ancora ai preliminari e non è possibile esprimere considerazioni su quanto sta avvenendo al tavolo dell’Aran (prossimo incontro il 26 maggio).

C’è tuttavia un’ipotesi, sostenuta dall’Associazione Nazionale Presidi (www.anp.it), che potrebbe segnare una svolta nel sistema d’istruzione nazionale.
Scrive infatti l’Anp che "il dirigente di un'istituzione scolastica, espressione di autonomia funzionale nell'esercizio del principio di sussidiarietà, inteso sia in senso verticale (rapporti con il MIUR), che orizzontale (rapporti con le Regioni e gli Enti Locali), non ha un vero e proprio superiore gerarchico, ma è organo di vertice di un ente autonomo che è soggetto terzo rispetto a tutti gli altri, ivi compreso il MIUR".

Se, dunque, il dirigente scolastico venisse riconosciuto, senza sovraordinazione alcuna, come organo di vertice di un ente autonomo (l’istituzione scolastica) il quale a sua volta non avrebbe rapporti di dipendenza da altri, Miur compreso, verrebbe sancita la totale indipendenza delle scuole dal sistema di istruzione nazionale.

Questa ipotesi estrema sancirebbe e legittimerebbe quell’affrancamento dal sistema scolastico sperimentato quest’anno da diverse istituzioni scolastiche che si sono rifiutate di dare attuazione alla riforma Moratti e alle disposizione legislative che ne prevedevano obbligatoriamente l’applicazione da parte delle istituzioni scolastiche del primo ciclo. Ipotesi realistica?